L’allarme: 3.500 persone senza alimenti

Si rivolgono alle strutture convenzionate per avere un aiuto. Sono per lo più donne sole con figli, stranieri e anziani. Sabato torna la Colletta alimentare per fornire loro un supporto
La raccolta alimentare fuori dai supermercati bellunesi. I volontari presso l'Emisfero
La raccolta alimentare fuori dai supermercati bellunesi. I volontari presso l'Emisfero

BELLUNO. Tremilacinquecento persone in difficoltà: sono quelle che saranno aiutate quest’anno dalla Colletta alimentare tramite 56 strutture convenzionate. Un numero che esprime molto bene come la crisi sia ancora in atto. «Ad attraversare momenti di difficoltà», sottolinea la referente provinciale Maddalena Garolla, «sono soprattutto le famiglie composte da mamme divorziate o separate con figli, con ex mariti o compagni che non ottemperano ai loro obblighi di mantenimento. Donne che sono costrette a vivere con un solo stipendio, con il quale devono pagare affitto, alimenti, ma anche abbigliamento e libri per i figli».

Ma in crisi sono anche tante famiglie “stabili”, nelle quali uno dei due partner ha perso l’impiego e vive con l’indennità di cassa integrazione. «Si tratta di somme che, quando va bene, si aggirano sugli 800-900 euro al mese. Soldi che, come si capisce, sono insufficienti per poter mandare avanti la famiglia», prosegue Garolla. «E non dimentichiamo i tanti stranieri che chiedono aiuto alle strutture convenzionate con la Colletta alimentare o gli anziani, per lo più soli, che tra medicine e affitti fanno fatica a sbarcare il lunario. Insomma, in provincia i casi di povertà “conosciuta” sono molti».

Tante le strutture convenzionate in tutta la provincia, dallo Zoldano all’Agordino - dove sono seguite quasi duecento persone - per proseguire col capoluogo (ad esempio la mensa dei frati che sfama una trentina di persone in difficoltà) e con il Feltrino, dove una ventina di strutture segue quasi novecento cittadini.

Per aiutare queste persone da anni l’ultimo sabato di novembre si celebra la cosiddetta Colletta alimentare, una raccolta di generi alimentari a lunga conservazione che poi, tramite il Banco alimentare, vengono smistati in pacchi agli indigenti. Sabato, quindi, tornerà questa iniziativa che vedrà coinvolti nel Bellunese oltre 1.100 volontari di varie associazioni e 27 mezzi di trasporto, chiamati a trasportare nel magazzino di Santa Giustina i pacchi degli alimenti raccolti nei 140 supermercati che aderiscono all’iniziativa. A Santa Giustina i volontari lavoreranno tutta la notte per formare i tir da inviare a Udine, da dove prima di Natale inizieranno le prime consegne in provincia.

«Serviranno», precisa Garolla, «alimenti per l’infanzia, tonno, pelati, olio, legumi, biscotti, alimenti a lunga conservazione, fagioli, piselli, latte. Ricordiamo che l’anno scorso siamo riusciti a raccogliere 75 tonnellate di prodotti, facendo arrivare al Banco 5.640 scatoloni, praticamente tre bilici. A questi dati, poi, vanno aggiunte anche le venti tonnellate di alimenti raccolte nella raccolta straordinaria estiva, organizzata perché ormai non c’erano più scorte da distribuire».

L’obiettivo per sabato è superare questi numeri: «Ma sono sicura che i bellunesi, pur nella crisi, sapranno essere ancora una volta generosi».

A dare una mano nei supermercati (19 a Belluno, 19 in Valbelluna, 12 a Feltre, 36 nel Feltrino, 24 in Cadore-Ampezzo, 5 in Cadore-Comelico, 15 in Agordino, 5 nel Longaronese-zoldano e 5 in Alpago) ci saranno vari gruppi di volontari per la raccolta. La Colletta si chiuderà con la chiusura degli esercizi commerciali, ad eccezione dell’A&O di Belluno e la Bottega di Baldenich, dove si farà solo al mattino.

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