L’allarme dei proprietari: «Troppe tasse»
BELLUNO. Se gli inquilini piangono, i proprietari di case si disperano, alle prese, come sono, con tasse salate da pagare.
Nel groviglio confuso di acronimi, la realtà tangibile è che le imposte, per chi possiede un immobile, sono sempre più elevate e farne fronte è diventato sempre più difficile. Tutto è sempre più difficile anche per chi ha comprato una casa o un appartamento per avere una sorta di pensione integrativa.
È questo il messaggio lanciato dall’Associazione dei proprietari edili (Ape) di Belluno. «In questi anni di crisi», precisa Michele Vigne, vice presidente Ape, «abbiamo sempre cercato di assecondare gli inquilini, non aumentando i canoni di affito e non facendo scattare l’indice l’Istat, seppur previsto dalla legge. Insomma, abbiamo compreso le difficoltà dei nostri inquilini».
Ma ora diventa difficile mantenere fede a questa volontà: «Siamo subbissati di tasse: prima l’Imu, poi la Tares, poi la mini Imu, ora c’è la Tasi. Insomma, da ogni parte ci giriamo, ci sono imposte da pagare».
L’associazione dei proprietari edilizi ha calcolato che il 70 per cento del canone di locazione viene lasciato allo Stato sotto forma di imposte. «Ora non possiamo più sostenere un’imposizione di questo livello», sbotta Vigne, che aggiunge: «Si consideri soltanto che prima dell’arrivo di Monti al governo, in Italia si pagavano 9 miliardi di euro di Imu, poi con Monti si è passati a 21 miliardi, adesso, nella migliore delle ipotesi, con la Tasi si arriverà a 39 miliardi, che potrebbero salire a 42 se dovesse essere applicata la misura massima».
«Per venire incontro agli inquilini, vista la crisi, abbiamo “spacchettato” l’ammontare delle spese condominiali, facendo pagare una somma ogni tot di mesi per evitare che il locatario si trovi con una botta alla fine dell’anno. Ma credo che sia venuto il momento di salutare tutte queste accortezze. Basta, non ce la facciamo più: si impongono soluzioni diverse, che portino a maggiori entrate anche per noi proprietari. Si va male ad aumentare gli affitti, ma non possiamo neanche pensare di andare avanti così. Se si guarda ad altri Paesi europei, come l’Inghilterra, si vedrà che la Tasi, cioè la tassa sui servizi, viene pagata completamente dall’inquilino. Serve che anche l’affittuario partecipi al pagamento delle tasse, altrimenti non ce la facciamo a coprire le spese», conclude Vigne. (p.d.a.)
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