L’Alpago applaude la stella Bamoussa
ALPAGO. Pastin, cous cous e tricolore per festeggiare Rio 2016. Grande accoglienza a Santa Croce del Lago per il ritorno del mezzofondista olimpico Abdoullah Bamoussa.
Ieri sera, nella sede del Centro velico della Lega Navale Italiana, un comitato di festeggiamenti tricolore ha applaudito il ritorno del "suo" atleta olimpico dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Abdoullah Bamoussa ha corso a Rio 2016 nella seconda batteria dei 3000 siepi, quella che raggruppava gli specialisti più forti. Anche se non ce l'ha fatta a raggiungere la finale, vinta dal keniano Conseslus Kipruto, il suo sogno di Olimpiade, per il quale ha molto sofferto e lottato, si è comunque realizzato regalando una grandissima soddisfazione a lui, al suo allenatore Ezio Rover e alla società di atletica pordenonese, alla sua famiglia, agli amici e alla sua comunità, tutti presenti ieri sera alla grande festa per il suo rientro a casa.
«Sono partito molto sciolto, non ero nervoso», ha spiegato ieri Bamoussa che per prima cosa ha invitato i presenti a osservare un minuto di silenzio per le vittime del terremoto, «sono finito nella batteria dei più forti e ho dato il massimo, più di quello che avevo. Diciamo che ho avuto il vantaggio di correre nella loro scia ma non è bastato».
Partecipare a un Olimpiade può anche soddisfare il sogno di una vita di sport, ma Bamoussa vede ancora cerchi olimpici nel suo futuro: «Bisogna andare avanti, cercare di essere più forti di se stessi. Per me è stato Amsterdam (Europei, ndr) non Rio il punto di partenza. Dopo la caduta non è stato facile, ho avuto paura. Ma volevo gareggiare per l'Italia e ci sono riuscito. Ora voglio continuare, vorre partecipare alle Olimpiadi di Tokio 2020 e sono convinto di potercela fare. Anche il mio allenatore dice che in altri 4 anni posso migliorare molto, soprattutto lavorando sulla tecnica del salto».
Un campione che lo ispira, dice Bamoussa, è Kemboy. «È un atleta vero e una persona umile, con il quale gareggerò domani al Giro delle mura di Feltre».
Il consiglio di Bamoussa ai giovani che guardano all'atletica è quello di impegnarsi e mettercela tutta, perchè «solo così si riescono a ottenere davvero dei buoni risultati».
Anche l'amministrazione comunale di Alpago, insieme a concittadini, fans e sportivi ha voluto rendere omaggio all'atleta originario del Marocco e cittadino italiano dal 2015. Lo ha fatto con una targa consegnatagli dall'assessore allo sport Matteo Pianca che ha ringraziato l'atleta trentunenne che da circa 20 anni anni vive e lavora in Alpago e che corre con i colori della società di Atletica Brugnera FriulTagli (provincia di Pordenone). Poi la festa è iniziata con lo sventolio delle bandierine italiane, autografi, selfie e cibi italiani e piatti tradizionali marocchini.
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