L'ALPINO CADUTO IN AFGHANISTAN Miotto: La Russa chiude le polemiche, scoppia un caso politico

Il ministro ricostruisce i fatti e assicura: "Prima e ultima volta che vengo informato in ritardo". Amareggiato il Capo di Stato Maggiore, l'opposizione chiede di riferire in Parlamento
Matteo Miotto l’ultima vittima italiana
Matteo Miotto l’ultima vittima italiana
ROMA. Il giorno dopo l'''arrabbiatura'' diventa un ''richiamo affettuoso''. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, convoca una conferenza stampa a Milano per confermare ''fiducia, stima e gratitudine'' alle forze armate, all'indomani delle critiche per non aver ricevuto in modo tempestivo e completo le notizie sulla dinamica degli scontri che hanno portato all'uccisione dell'alpino Matteo Miotto in Afghanistan.


E promette: ''E' la prima volta che c'è un ritardo e sarà anche l'ultima''. Critica l'opposizione, che invoca un chiarimento in Parlamento. Mentre il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, si dice ''amareggiato'' per le accuse di nascondere i fatti e ''felice" di andare in pensione tra due settimane.


Nel dare la notizia della morte di Miotto, precisa La Russa, ''nessuno ha mentito al ministro. Mi sono un po' arrabbiato con me stesso perché non ho potuto dare immediatamente alla famiglia e all'opinione pubblica italiana tutte le informazioni''.


Grandi elogi quindi ai militari ed ai loro vertici. ''L'eccellenza delle forze armate - spiega - parte dalla qualità dei nostri alti gradi''. Dunque, nessuna arrabbiatura, quanto piuttosto ''un richiamo affettuoso ad essere consapevoli che l'Italia capisce quello che i militari stanno facendo e che non c'è bisogno di una pillola indorata perche' la piena trasparenza e' un titolo di merito''.


Il titolare della Difesa ribadisce inoltre che ''il ministero del governo Berlusconi ha come dottrina la massima trasparenza. Dobbiamo sforzarci di fornire tutte le informazioni in nostro possesso''. Il rischio, altrimenti, ''è che qualcuno pensi che vogliamo sottacere, ma l'uso della forza giusta non deve essere visto in maniera negativa''.


Il ministro ricostruisce poi i fatti del 31 gennaio scorso. Il conflitto a fuoco in cui è morto Miotto è durato circa mezz'ora. Un tipo di conflitto che capita con una certa frequenza. Il caporalmaggiore italiano è stato ucciso dopo una decina di minuti dall'inizio, colpito dall'arma di un cecchino, un fucile militare sovietico degli anni '50. La Russa si dice quindi pronto a riferire alle Camere.


''Se me lo chiederanno - osserva - lo faro'. Credo che non l'abbiano ancora fatto perché sono in vacanza. Io in vacanza non ci sono''. Non si fa attendere la replica del Pd. Duro l'ex ministro della DIfesa, Arturo Parisi. ''Piuttosto che accusare i militari di essere stato informato troppo tardi - rileva - sarebbe stato più semplice riconoscere di essersi trovato nella necessità di parlare troppo presto. La mia esperienza - aggiunge - mi impedisce di dubitare della lealtà ed affidabilità dei nostri comandi militari''.


''E' un dovere del ministro - secondo Antonio Rugghia, sempre del Pd - riferire alle Camere, non un capriccio dell'opposizione. La Russa non minimizzi l'accaduto e dia spiegazioni al Paese''. Giuseppe Caforio (Idv) si chiede ''se la nuova, ennesima ricostruzione fatta dal ministro sulla tragica morte del giovane caporal maggiore Miotto sia corrispondente ai fatti realmente accaduti o se assisteremo ancora all'emergere di nuove versioni''.


E fa notare ''il venir meno del rapporto fiduciario tra i vertici militari e il ministro della Difesa quale organo politico''. Sulla stessa linea il leader dell'Api, Francesco Rutelli, che esprime ''piena solidarietà alle forze armate e al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Camporini, per la pretestuosa ed inutile polemica innescata dal ministro La Russa, per di più in un momento doloroso per la Nazione per la morte di un giovane soldato''.


E' il segno, aggiunge, ''di quanto il ministro sia più interessato alla sua immagine che alla sostanza del proprio mandato di governo. Bene fa il generale Camporini a dirsi amareggiato per le accuse assurde dettate dall'ansia di personalismo di un ministro che evidentemente non ha avuto la delicatezza e il rigore di verificare la piena ricostruzione dei fatti''.

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