Lambarki: «Non ci sarà una moschea a Ponte»

PONTE NELLE ALPI. Non compriamo niente. A Ponte nelle Alpi, il dibattito non è ancora feroce, ma se ne parla: lo stabile dell’ex biblioteca diventerà come una moschea? Il Comune lo vende, come è...

PONTE NELLE ALPI. Non compriamo niente. A Ponte nelle Alpi, il dibattito non è ancora feroce, ma se ne parla: lo stabile dell’ex biblioteca diventerà come una moschea? Il Comune lo vende, come è suo diritto, ma di acquirenti convinti neanche una piccola traccia. L’associazione culturale islamica Assalam-Pace si è informata dal segretario comunale Rosario Sergio Cammilleri. Che intenzioni ha? Si sposta dall’attuale sede di via 1 maggio e attraversa la strada?

Il presidente Assan Lambarki ammette di averla almeno sentita: «È vero che ci siamo informati, questo non posso certo negarlo e l’ha confermato anche il sindaco Paolo Vendramini, ma da qui a dire che abbiamo intenzione di acquistare quell’immobile ce ne passa. Questo non è vero».

La valutazione sarebbe di 400 mila euro e non mancherebbe il precedente della zona artigianale di Arten di Fonzaso, dove già si è discusso di moschea o comunque centro culturale: «Non so cosa succeda da altre parti, di sicuro noi non siamo abbastanza numerosi da poterci permettere una spesa di questo genere», allarga le braccia Lambarki, «siamo già in difficoltà per pagare l’affitto dei locali che utilizziamo attualmente, anche se siamo sempre puntuali nelle rette e, come dicevo, non abbiamo in mente di fare investimenti».

Maggioranza e minoranza in consiglio comunale ne parleranno presto, sulla base di un’interpellanza che ha come prima firmataria la candidata sindaca alternativa a Vendramini, Diana Broi: «Non è una vicenda che mi appassiona, francamente. Quello che posso dire è che non abbiamo alcuna intenzione sullo stabile dell’ex biblioteca. Rimaniamo dove siamo adesso, sempre con la speranza di non dare fastidio a nessuno, come è successo finora. Ho già detto di non condividere la scelta di chi parte per la Siria e va a combattere. È assurda e ispirata da qualcuno che non conosco e nemmeno vorrei conoscere». (g.s.)

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