Lamon, Imu di 750 euro per la casa sulla frana
LAMON. Per quella casa sull’orlo della frana, i fratelli Forlin dovranno pagare 93 euro a testa di Imu. Visto che sono in otto, il conto è presto fatto, si arriva a quasi 750 euro. Il Comune di Lamon la considera come una seconda casa. Casa agibile ma non abitabile al momento: «Abbiamo staccato acqua e luce» spiega uno dei fratelli, Giovanni. «Almeno non dovremo pagare la tassa sui rifiuti». Ma l’Imu sì. I bollettini sono arrivati nei giorni scorsi. Il primo consiglio dato un tecnico del settore è: «Pagate, se no rischiate di diventare morosi. Poi magari chiederete indietro i soldi».
La casa in questione si trova nella frazione Piei, sul ciglio della frana che sta tenendo in apprensione l’intera comunità ormai da due anni. La frana continua a muoversi e le fratture più a monte sono a pochi metri dalla casa dei Forlin.
L’abitazione, vuota da diversi anni, è composta da due appartamenti: «Sei mesi prima che la frana cominciasse a muoversi, il valore della casa superava i 120mila euro. Adesso non vale nulla».
Formalmente non è stata ancora dichiarata inagibile ma «vorrei vedere chi ha il coraggio di viverci» aggiunge Giovanni Forlin. C’erano stati vari progetti su quella casa, prima della frana. Ci stavano facendo un pensierino alcuni nipoti, i fratelli l’hanno messa in vendita, pensavano di affittarla. E avevano realizzato degli importanti lavori: «Ci eravamo accorti delle crepe che c’erano nella casa, per cui sono stati fatti dei sondaggi tutto attorno e dei lavori di consolidamento che ci sono costati 17mila euro. Quando tutto sembrava a posto, la frana ha cominciato a muoversi».
La frana dei Piei è enorme e in movimento da due anni. Sono stati previsti dei lavori che non sono ancora partiti e che riguarderanno anche la parte superiore, che verrà in un certo senso ancorata alla roccia. Proprio in vista di questi interventi, i Forlin hanno commissionato ad un tecnico una relazione sullo stato di fatto, in un certo senso per cautelarsi in vista di futuri movimenti o incidenti. Per ora sulle crepe comparse sui muri sono stati messi dei vetrini che consentono di capire se ci sono dei movimenti che riguardano proprio l’abitazione.
«Abbiamo mandato delle lettere al sindaco chiedendo che ci venisse incontro, per non dover pagare le tasse su una casa che non è effettivamente abitabile. Non abbiamo ancora avuto risposta. Per ora sono arrivate solo le bollette dell’Imu».
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