Lampioni “smart” in aiuto all’agricoltura
BELLUNO. Una città “smart” aiuta anche l’agricoltura. Grazie ad un nuovo progetto al quale partecipa il Consorzio Bim il territorio bellunese potrebbe vedere all’opera dei lampioni “intelligenti” capaci di dare informazioni utili su quando irrigare i campi grazie a sensori che rilevano la temperatura e l’umidità dell’aria. È solo una delle infinite possibilità che un uso “smart”, cioè intelligente, delle tecnologie può portare. Un tema che ormai è d’attualità in tutta Europa e che il Bellunese ha trasformato in realtà con alcune iniziative sperimentali ad Agordo e Longarone.
Ora questa tecnologia punta ad essere estesa a tutto il territorio provinciale grazie ad un progetto al quale ha aderito il Consorzio Bim e che è stato presentato insieme ad altri soggetti alla Comunità Europea. L’ammontare totale del progetto è di sei milioni di euro, una cifra ambiziosa, ma al Bellunese potrebbe arrivare circa mezzo milione di euro. Una volta installata la rete tecnologica basta scatenare la fantasia per trovare gli usi più adatti al territorio, compresi quelli dedicati all’agricoltura.
Il principio è semplice. Ogni lampione sarà lo snodo di una rete di dati in grado di viaggiare in tempo reale. Grazie a sensori installati sui punti luce si potranno raccogliere informazioni su temperatura dell’aria, umidità e inquinamento utili all’agricoltura, in modo da integrare il sistema di irrigazione dei campi con le nuove tecnologie. O ancora garantire il collegamento con alcuni servizi come il telesoccorso, non sempre disponibile sul territorio.
Dall’altra parte il sistema servirà anche a distribuire informazioni, in primis quelle turistiche. I lampioni potranno infatti servire come totem con messaggi variabili o ancora fungere da hot spot, cioè punti dove connettersi ad internet grazie alla rete wi fi, ad esempio dal cellulare. Senza dimenticare la videosorveglianza che aiuta a garantire la sicurezza in città.
Tecnologie che potrebbero proiettare il territorio bellunese nel futuro e che in parte sono già realtà. Come ad Agordo, comune che ha vinto un premio da un milione di euro e che insieme al Cnr sta iniziando a tessere la sua rete di dispositivi “smart”. Il Comune aveva partecipato a Bologna alla fiera dedicata alle smart city insieme a Belluno ed Auronzo e il progetto presentato insieme al Consorzio Bim è risultato il vincitore in Italia nella categoria dei comuni sotto i 7 mila abitanti. Ora da via Masi Simonetti si alza l’asticella puntando alla copertura dell’intero territorio provinciale. Se il progetto verrà approvato il Bellunese è destinato a diventare ancora più “smart”. (v.v.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi