L’Ana ha una seconda casa per la Protezione civile
BELLUNO. Duecento metri quadrati. In buona parte destinati a una sala polifunzionale da quasi 100 posti dotata di sistemi audio e video all’avanguardia, ma capaci di ospitare anche una piccola cucina, servizi igienici e un magazzino per attrezzature mobili di una sessantina di metri quadrati. Tutto il necessario per diventare una base operativa in caso di emergenza.
È un piccolo gioiello edilizio, ricavato nel degradato contesto dell’ex caserma “Jacopo Tasso”, la nuova sede della Protezione civile della sezione Ana (Associazione nazionale alpini) di Belluno, che sarà inaugurata domani alle 10.30 alla presenza di numerose autorità.
E come ogni gioiello ha avuto il suo prezzo. Alto a dire il vero: oltre 100 mila euro. «Molto oltre», precisa Angelo Dal Borgo, presidente della sezione Ana Belluno, «nonostante la manodopera sia stata garantita a titolo di volontariato dai nostri associati, splendidamente coordinati dal capocantiere Giovanni Battistel, e molte ditte fornitrici abbiano sposato la nostra causa, che è quella di offrire un servizio basilare alla cittadinanza, applicando notevoli sconti al materiale o addirittura regalandocelo. Poi ci sono i contributi promessi da Regione, grazie all’interessamento del consigliere Bond, e dal Bim, oltre alle generose offerte degli alpini».
Coinvolgimento necessario per trasformare una vecchia casermetta inutilizzata e inutilizzabile, «in grave stato di abbandono, con il tetto cadente e martoriata dalle infiltrazioni», prosegue Dal Borgo. «I lavori sono iniziati un anno fa, fine giugno 2013, e dopo tanti sforzi il risultato è, direi, notevole. Un intervento semplicemente necessario per dare risposta ai 755 iscritti alla Protezione civile della sezione Ana di Belluno: in percentuale tra le più grosse in Italia. C’era bisogno di uno spazio operativo dove ospitare corsi di formazione e aggiornamento della Protezione civile».
Un vanto che, tuttavia, di fronte alla dedizione dei volontari che ha contraddistinto i lavori, stride con i costi di gestione. Dal Borgo sorvola sulla «concessione ventennale concessaci dal Demanio» e sui «4500 euro di affitto annuo che paghiamo per la nuova sede della Protezione civile e per qualla, limitrofa, della sezione Ana», ma è evidente che in termini di investimenti i conti non tornano. Tanto che a risaltare, più dell’intervento in sè, sono un canone d’affitto troppo caro e un periodo di concessione troppo breve.
Dribbla la polemica anche Ivo Gasperin, coordinatore della Protezione civile Ana Belluno): «Preferisco, al momento, non esprimermi in proposito, evidenziando piuttosto la valenza della nuova struttura: é la nostra sala operativa, è un recupero per la collettività».
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