L’Ana vuole la nuova leva «Serve il servizio civile»
BELLUNO. «La nuova leva è indispensabile, non tanto e non solo per rimpinguare il corpo degli alpini, ma per consentire ai giovani di fare un doveroso servizio civile (obbligatorio) per il Paese».
Angelo Dal Borgo, presidente della sezione Ana di Belluno, coglierà l'opportunità dell'assemblea di domani, per lanciare un appello al governo affinchè provveda a questa riforma nei tempi più stretti.
L'assemblea si terrà all'auditorium Giovanni XXIII, dopo la messa alle 9 nella chiesa di Santo Stefano, presieduta da mons. Capraro, cappellano degli alpini. Interverranno le autorità, dal sindaco Massaro al vicepresidente della Provincia, Padrin, ai rappresentanti della Regione e del Parlamento. «Mi rivolgerò proprio a loro perché si adoperino per varare il servizio civile obbligatorio entro l'anno», spiega Dal Borgo. «Come ha chiesto il nostro presidente generale, Sebastiano Favero, la nuova naia dovrebbe espletarsi nella cura dei musei e dei monumenti, oppure nella protezione civile o, ancora, in un servizio paramilitare che consenta poi ai giovani di intraprendere la carriera nel mondo delle stellette».
In zona alpina, è evidente soprattutto la necessità della protezione del territorio e la sezione Ana di Belluno è quella che proporzionalmente al numero dei tesserati ha, in Italia, più volontari in questo specifico settore: ben 800. Anzi, i numeri della stessa Ana bellunese fanno invidia ad altre realtà alpine. Le penne nere (e bianche) sono 5536, gli amici degli alpini 1266, per cui Dal Borgo coordina oltre 6800 tra veci e bocia. La contrazione è stata, nell'ultimo anno, di 213 persone, compresi gli 81 alpini che sono andati avanti.
Il tema della nuova leva sarà affrontato, alla presenza dello stesso presidente Favero, il 2 e 3 aprile prossimi, quando a Belluno ci sarà il raduno delle testate alpine dell'Ana, italiane e straniere, quindi più di un centinaio; all'ordine del giorno è stato posto il futuro degli alpini. Futuro che passa, fra l'altro, per un rinnovato attaccamento al proprio territorio. La prova tangibile, in questo senso, si paleserà il 27 e 28 agosto quando a Laste verrà consegnato a Diego Dorigo il premio nazionale di Fedeltà alla montagna. Dorigo, insieme al fratello, gestiscono una malga e lavorano la terra, adoperandosi per contenere lo spopolamento del loro paese, in particolare contrastando il ritorno del bosco. «Premiare queste sentinelle del creato», puntualizza il presidente «significa, di fatto, costituirci noi stessi, alpini dell'Ana, a sentinella del proprio ambiente».
Dal Borgo ed i suoi pensano già, intanto, al quarto raduno degli ex della Brigata Cadore il prossimo anno. Raduno che si tiene ad ogni quinquennio e che riaccenderà i riflettori sulla caserma Fantuzzi. «Oggi, la “nostra” caserma, è il regno delle pantegane, ha bisogno di una radicale bonifica. Ma noi alpini facciamo il tifo perché diventi per davvero la cittadella della sicurezza. Lo considereremmo il premio delle nostre fatiche. Ci piange il cuore osservare lo stato di degrado in cui si trova quest'ambiente».
L'assemblea di domani non è elettiva. Il presidente Dal Borgo resterà in carica un altro anno. Avrà modo, così, di preparare la partecipazione all'adunata nazionale di Treviso del 2017, con la sezione di Belluno che, considerata la larghissima partecipazione, sarà chiamata probabilmente a fare la sua parte in termini di ospitalità. «Noi ci saremo» assicura Dal Borgo.
Francesco Dal Mas
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