L’Anef lancia un patto nel segno della montagna
A Skipass Modena l’associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) promuove un patto per le Olimpiadi Milano Cortina 2026. Indicando le Olimpiadi come occasione diffusa per prendersi cura della montagna italiana.
Al salone del turismo e degli sport invernali di Modena, oggi l’Anef chiama a raccolta alcuni degli attori che saranno protagonisti dei prossimi sette anni di grande sport made in Italy, dalla Coppa del mondo, che si è appena aperta in Austria sul ghiacciaio di Soelden e che toccherà con ben sette tappe il Belpaese, fino ai Mondiali di Cortina 2021, passando per il sogno olimpico.
«Milano – Cortina 2026 unirà le Alpi italiane, con una grande metropoli come Milano», spiega Valeria Ghezzi, presidente Anef, «ma anche con città come Verona, Trento e Bolzano. Quella che sembra ed è una distanza geografica è anche il motore che unisce, esalta e collega le realtà sportive ed imprenditoriali già presenti sul territorio».
Lo conferma anche Flavio Roda, presidente della Federazione italiana degli sport invernali. «L’Olimpiade italiana», dichiara Roda, «è una grande opportunità per gli sport invernali e per tutto il comparto montano. Tanto nel percorso di avvicinamento, costellato di appuntamenti sportivi internazionali sulle montagne italiane, quanto durante l’evento, il nostro Paese, con le sue bellezze e le sue particolarità, sarà sotto gli occhi del mondo intero: e questa è un’occasione irripetibile. Sono certo che sarà un’Olimpiade organizzata perfettamente perché possiamo contare su organizzatori e località che vantano una lunga tradizione ed esperienza. Naturalmente, sarà necessario che le istituzioni – Governo, Regioni, Province, Comuni – facciano sistema insieme agli operatori della montagna per realizzare un’Olimpiade indimenticabile».
Aeroporti efficienti ed interconnessi con infrastrutture viarie moderne, adeguamento dei trasporti e degli interscambi ferro – gomma, reti per il trasferimento dei dati, banda larga: sono queste le priorità che l’Anef ha individuato come strategiche per un vero lascito olimpico che porti benessere e welfare fra i monti.
«Gli investimenti che questi grandi eventi porteranno devono essere duraturi per il territorio», sottolinea Ghezzi, «la priorità di noi impiantisti è da sempre quello di far crescere la montagna creando lavoro e favorendo l’economia locale per questo vogliamo impegnarci affinché l’eredità olimpica più preziosa sia quella di generare una consapevolezza diffusa della necessità di tutelare le nostre montagne e di sviluppare politiche e buone pratiche orientate alla valorizzazione delle potenzialità inespresse, in un’ottica di crescita economica e, soprattutto, sociale. Diamo slancio a quegli interventi che la montagna italiana attende da tempo».
«Noi impiantisti amiamo la montagna», spiega, «e abbiamo deciso di viverla, lavorando e facendola crescere con i nostri investimenti e con i costanti interventi volti alla tutela e alla conservazione del patrimonio naturale, ma se poi i collegamenti sono difficoltosi o manca l’adeguato supporto da parte del decisore pubblico rischiamo di vanificare ogni sforzo e di perdere la capacità attrattiva nei confronti dei turisti e degli appassionati». —
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