L’Anpi scrive a Mattarella sulle riforme costituzionali
BELLUNO. Nuova direzione per l’Anpi di Belluno. È stato eletto ieri mattina, durante il congresso provinciale dell’associazione, il nuovo presidente Marco Bortoluzzi che ricoprirà l’incarico per i prossimi cinque anni.
Al convegno erano presenti, oltre ai delegati dell’associazione, l’assessore Busatta per il comune di Belluno, Piero Somavilla (Acqua come bene comune), Lorenzo Bogo (Casa e beni comuni), Enrico Bacchetti (direttore Isbrec) e un rappresentante della rete studenti.
Nel 2015 gli iscritti all’Anpi di Belluno sono stati 546: 39 dal Cadore, 38 da Bolzano bellunese, 158 da Feltre, 107 da Belluno, 104 de La Spasema, 63 de La Pisacane, 37 dall’Alpago. «È stato osservato che potremmo anche ampliare la nostra presenza ma da qualche parte ci sono dei segni di stanchezza», ha affermato il presidente uscente Giovanni Perenzin. «Rinnovo l’invito ad operare affinché nel 2016 gli iscritti aumentino ancora. La nostra presenza oggi in quest’Italia è non solo doverosa ma anche di richiamo per tutti, dal momento che abbiamo posto le fondamenta della nostra Costituzione».
Perenzin ha poi ricordato l’impegno dell’Associazione in questi ultimi anni: «Abbiamo cercato di essere presenti dovunque nelle manifestazioni, soprattutto là dove va spegnendosi una certa voglia di ricordare. Mi riferisco, per esempio, all’episodio della valle del Biois dove non è stato menzionato il senatore Tissi».
Ed è proprio nell’ambito della memoria attiva che, secondo Perenzin, è mancato l’appoggio da parte delle istituzioni: «L’Anpi nazionale aveva sottoscritto con il Miur un protocollo d’intesa triennale ancora nel luglio 2014. Esso prevedeva che l’Anpi intervenisse nelle scuole per spiegare il significato della Resistenza. Il primo e il secondo anno sono passati un po’ sotto silenzio. Abbiamo fatto degli incontri ma solo perché chiamati da questo o quel professore. Non c’è stato un coinvolgimento diretto dell’ufficio scolastico provinciale. Speriamo che nel 2016 si possa arrivare a qualcosa di più organico».
Per quanto riguarda la situazione economica, il saldo dell’associazione di ferma a 1939 euro. Pochi, se si pensa che per il tesseramento 2016, Roma ne chiede 1650. Considerando però il contributo regionale di 2200 euro e una diminuzione del costo dell’affitto degli spazi (da 150 a 100 euro) l’Anpi di Belluno non dovrebbe avere difficoltà a pareggiare i conti.
Infine l’aspetto politico. È stata approvata all’unanimità l’idea, proposta da Perenzin, di inviare una lettera aperta al presidente della Repubblica in merito alle polemiche circa le riforme costituzionali, la legge elettorale e la costituzione dei comitati. «Caro Presidente», scrive Perenzin, «già prima della tua elezione tanti italiani hanno detto che un parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla corte costituzionale non aveva l’autorità morale di procedere alle riforme costituzionali. Se esse sono necessarie, avevi e hai il dovere di indire una legislatura costituente dove il confronto politico sia chiaro. Abbiamo salutato con un profondo senso di speranza la tua elezione e il tuo discorso dove hai richiamato il valore della Resistenza come fondamento della costituzione e del vivere civile. Successivamente il Parlamento, con evidenti atti di forza, è giunto a mettere in moto un combinato di riforma del Senato che l’Anpi ha dichiarato non solo incostituzionale ma completamente estraneo allo spirito che animò i combattenti per la libertà e i resistenti tra il filo spinato. Nel tuo discorso di fine 2015 non ti sei soffermato su nulla di tutto questo».
Parole dure che chiedono chiarezza anche in vista di quello che si dovrà fare nei prossimi anni. Una cosa però è sicura: non deve mancare l’informazione nelle scuole.
«All’Anpi compete un compito gravoso ma stimolante», ha affermato l’assessore Busatta. «Quello della memoria che non ha solo un valore storico-educativo ma anche inclusivo. È un diritto di cittadinanza che si va ad espandere sviluppando la memoria. Speriamo che l’accordo con le scuole possa prender forma perché sarebbe davvero una manchevolezza grave. Ci impegneremo anche noi come comune».
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