L’apicoltore: «Il miele è buono Non si facciano allarmismi»

VIGO DI CADORE. «La cosiddetta peste americana è una malattia sporigena presente in tutto il mondo che colpisce la covata delle api ed è causata prevalentemente da variazioni climatiche e improvvisi...

VIGO DI CADORE. «La cosiddetta peste americana è una malattia sporigena presente in tutto il mondo che colpisce la covata delle api ed è causata prevalentemente da variazioni climatiche e improvvisi abbassamenti di temperatura. Nonostante ciò, il miele presente nell’alveare non subisce assolutamente alcuna alterazione ed è fruibile tranquillamente dall’uomo».

Lo precisa Luigi De Podestà, responsabile dell’associazione Apimarca in provincia di Belluno, che invita a non farsi prendere dall’allarmismo per le arnie che sono state colpite dalla malattia e distrutte. «Peste è una brutta parola che certamente non rende appetibile un prodotto di eccellenza, come è il nostro miele», continua. «Analisi inconfutabili hanno appena smentito i dati relativi al piombo che sarebbe stato contenuto nel miele bellunese». Insomma, il prodotto delle api bellunesi è buono, dice De Podestà, e non c’è alcun allarme.

Nel caso della peste americana, infine, «anziché coinvolgere l’intero territorio provinciale andava fatta eventualmente un’analisi circoscritta delle cause che l’hanno provocata presso gli apicoltori coinvolti. Sono più di 500 quelli bellunesi, con oltre ottomila alveari dislocati in provincia, e non meritano di essere coinvolti tutti a causa di una patologia rara che ha colpito solo due alveari».

Vittore Doro

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