L’appello dei sindaci: alle primarie votate Renzi

Domenica il centrosinistra sceglierà il suo candidato premier di primavera alcuni amministratori locali si schierano: «Lui ha il coraggio per cambiare»
Di Irene Aliprandi
Conferenza stampa dei sindaci che prendono posizione pro Renzi
Conferenza stampa dei sindaci che prendono posizione pro Renzi

BELLUNO. «Il presidente del consiglio dovrebbe essere il sindaco d’Italia». Jacopo Massaro, Roger De Menech, Lino Paolo Fedon e Roberto Padrin, insieme ad un gruppetto di amministratori locali, si schierano per Matteo Renzi e spiegano perché agli italiani serve un cambio di passo deciso, una persona che conosca i problemi della gente e delle città. A pochi giorni dal ballottaggio che porterà alla scelta del candidato premier del centrosinistra, i sindaci bellunesi si schierano.

«Invitiamo i cittadini ad andare a votare per Renzi», dice De Menech, sindaco di Ponte nelle Alpi, tesserato Pd, «perché c’è bisogno di cambiamento e di ricostruzione degli enti locali». Gli ultimi governi hanno ridotto all’osso le risorse dei Comuni e la distanza tra Roma e gli enti locali è talmente profonda che ormai non c’è nemmeno più un dialogo: «Siamo in una situazione in cui non si riesce a dare risposte ai cittadini e l’impianto sociale sta scricchiolando», aggiunge De Menech. «Renzi ha una visione di prossimità e si capisce dal programma, quando dice che bisognerebbe togliere soldi alle grandi infrastrutture (per altro irrealizzate) per metterle nelle opere necessarie agli italiani. Facendo il sindaco, Renzi conosce i veri bisogni, la classe dirigente dei partiti ha perso il contatto con la realtà».

Fedon, sindaco di Domegge e mai tesserato a un partito, sottolinea: «La politica dei tagli è stata devastante ed è significativo che i sindaci appoggino Renzi e chiedano una svolta decisa. Serve un modo nuovo di fare politica e più sensibilità per la montagna». Fedon riconosce che: «Comunque vada le primarie sono state un successo per Renzi e per noi che lo sosteniamo, è stata l’occasione per un confronto vero sulle cose da fare, senza che vengano calate dall’alto».

Non è più del Pd Massaro, sindaco di Belluno, sostenitore di Renzi fin dalle prime ore: «In un momento come questo le cose più importanti sono la capacità e la determinazione nell’affrontare la sfida del cambiamento, che oggi corre più con le gambe di Renzi che con qualsiasi altro. Chi fa parte della classe dirigente non dà questa garanzia. È da vent’anni che sento parlare di globalizzazione da gente che l’ha subita facendo poco o niente. Abbiamo accumulato un ritardo che stiamo scontando nel peggiore dei modi, è ora di affrontare il cambiamento con il coraggio e la determinazione di chi lo vuole davvero, di chi è pronto e Renzi lo è». La questione, per Massaro, sta nella: «Necessità di avere un collegamento reale con la vita delle persone, nella classe dirigente dei partiti c’è gente stimabile, ma che ha perso la percezione della realtà. I sindaci oggi sono i baluardi dei servizi essenziali, il Comune è l’unico ente che risponde direttamente alla gente, che può prendere i sindaci a calci nel sedere se sbagliano». Massaro replica anche a chi dice che Renzi taglia corto sul programma: «È una banalizzazione, forse perché pochi hanno letto il suo programma, che è pragmatico e con elementi di novità importanti, ad esempio la flex security nel mercato del lavoro, principio scandinavo che ha ridotto a zero la disoccupazione. La sfida è uscire dagli schemi tradizionali», e a chi lo definisce vicino al centrodestra, dice: «Io voterò per Renzi», conclude Massaro, «perché sa collaborare con le altre forze politiche, al contrario di Bersani che è segretario di partito. Renzi può garantire maggiore governabilità al Paese, questo non è il momento per lo scontro politico».

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