L’appello di Mario: «Disordini in Brasile, aiutate mia moglie»
MEL. «Aiutatemi a riportare mia moglie a casa». È un appello disperato quello di Mario Mastellotto, 61enne di Mel: la sua Isabel è bloccata in Brasile a causa di una rivolta che da giorni paralizza lo stato di Espirito Santo, nel sud-est del Brasile.
La situazione è drammatica. Da una settimana lo stato brasiliano è in preda alla violenza dopo che la polizia militare locale ha deciso di incrociare le braccia per rivendicare aumenti salariali. Sono ormai più di cento le vittime di omicidio e la popolazione vive nel caos.
A Vitoria, capitale di Espirito Santo, si trova anche Isabel Da Peha, 62 anni, moglie di Mario. «Isabel è originaria del Brasile ma ha parenti italiani, di Fiera di Primiero. Il 27 gennaio è partita per il Brasile per stare con sua madre, che ha compiuto proprio in questi giorni 100 anni. Ma da quando sono iniziati i disordini non può più uscire di casa: si è barricata dentro e non so come farà a tornare in Italia». Un problema, sottolinea Mario, che accomuna anche gli altri bellunesi che in questo momento si trovano in Brasile.
«I viveri iniziano a scarseggiare e se non troviamo una soluzione mia moglie non potrà prendere l’aereo: il volo è tra pochi giorni ma la situazione non accenna a migliorare e in queste condizioni è troppo pericoloso uscire di casa» spiega Mario, preoccupato per la sorte di Isabel e impotente di fronte a tanta violenza, «prendere un altro volo costerebbe centinaia di euro. Quando è partita la situazione era tranquilla, nessuno si poteva aspettare che degenerasse in quel modo impedendo alle persone di circolare in modo sicuro per la strada».
«Non so più a chi rivolgermi» aggiunge il coniuge preoccupato, «vorrei chiedere al Governo se si può fare qualcosa per aiutare mia moglie e le altre persone che in questo momento si trovano in Brasile».
Valentina Voi
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