Lara Vieceli: Marmolada salita monstre

Pensieri e pronostici della fonzasina che si sta preparando per il suo Giro: «Mi piace incitare gli ultimi»

Ilario Tancon
Lara Vieceli con la maglia di leader del gran premio della montagna alla Vuelta a Burgos
Lara Vieceli con la maglia di leader del gran premio della montagna alla Vuelta a Burgos

FELTRE

L’ultima settimana di Giro e la seconda parte del gruppo, le salite e la fatica, i sorrisi e la gratitudine. Sono i pensieri in rosa di Lara Vieceli, l’atleta di Fonzaso che pedala da anni nel gruppo delle professioniste del ciclismo mondiale. La portacolori del team Ceratizit-Wnt, classe 1993, seguirà da lontano il finalissimo del Giro d’Italia numero 105: ieri, infatti, è partita per l’Inghilterra dove da oggi a domenica disputerà la Ride London. «Il finale del Giro l’ho spesso vissuto da bordo strada, sulle mie strade del Feltrino e del Bellunese, ma quest’anno non sarà così anche se una tappa me la sono vista, quella con arrivo a Lavarone».

Sulle strade che, ora, sono anche un po’ casa tua visto che da un po’ vivi a Borgo Valsugana.

«In effetti è così. Sono andata sulla salita finale, quella del Menador, a vedere l’ultima salita di giornata della Ponte di Legno – Lavarone. E ancora una volta, mi sono immedesimata nei corridori, soprattutto con gli ultimi. Mi piace guardare soprattutto la seconda parte del gruppo, guardare i ragazzi negli occhi, incitarli, sorridere loro. Uno sguardo e un sorriso che viene ricambiato, con gratitudine. Quella gratitudine che è anche la mia quando fatico in salita e il pubblico a bordo strada mi incita alleviando un po’, per quanto possibile, la grande fatica che sto facendo».

Una fatica che nelle ultime battute di un grande Giro diventa immensa. Se poi l’ultima salita, dopo tre settimana, si chiama Marmolada…

«In bici l’ho fatta una sola volta in allenamento e mi è bastata. È davvero un’ascesa monstre. Su pendenze del genere dopo venti giorni di Giro non sai come il fisico può reagire».

Ci sarà battaglia anche sul San Pellegrino e sul Pordoi?

«Gli uomini di classifica aspetteranno il Fedaia per darsi battaglia e credo che alla fine vincerà uno di loro».

Chi?

«Dico Jai Hindley. L’australiano (che oggi ha appena 3” di ritardo dalla maglia Rosa Richard Carapaz, ndr) sul Menador l’ho visto pimpante e sulla Marmolada andrà anche a caccia degli abbuoni per rosicchiare il più possibile in vista della crono finale di Verona».

Fai il tifo per lui?

«Punto su di lui per la vittoria sul Fedaia ma a me sta simpatico Carapaz».

Che Giro è stato finora?

«Non sono d’accordo con chi dice che è stato un Giro noioso e privo di grandi nomi. Non mi piace quando si dice che mancano i campioni. Occorre cambiare lo sguardo: non bisogna guardare la starting list ma godersi lo spettacolo. Tutti, anche i nomi meno noti, danno spettacolo. Sì, a me questo Giro piace».

Ultima domanda. Come sarà il Giro di Lara Vieceli?

«Lo sapremo tra qualche settimana. Questi giorni sono alla Ride London, poi farò un periodo di preparazione in altura a Livigno. E mi godo la nuova consapevolezza che mi ha dato la Vuelta a Burgos: sulle strade spagnole ho indossato per tre delle quattro tappe la maglia di leader del gran premio della montagna e sono arrivata terza nella seconda tappa. Dopo due anni difficili ho dimostrato di non essere finita. Sì, mi sono piaciuta».

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