L’Archivio è senza addetti alla sicurezza

Da lunedì via i due lavoratori distaccati dalla scuola. Sarà ridimensionato l’orario di apertura della struttura
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Ormai è ufficiale. Lunedì se ne andranno i due dipendenti della scuola, distaccati all’Archivio di Stato di Belluno.

Nei giorni scorsi è arrivato il decreto ministeriale alla direttrice dell’Archivio. Le battaglie del sindacato per far rimanere i due dipendenti sono state vane. E ora si pongono dei problemi per le aperture estive dell’edificio, ma soprattutto a partire dal prossimo settembre, visto che da quella data i due lavoratori ritorneranno alla scuola e ai loro posti. A rischio potrebbe esserci l’apertura dell’edificio di studio, nell’anno che commemora il 50° anniversario del disastro del Vajont.

Da parte della direzione dell’Archivio di Stato è in atto il tentativo per tamponare e ridurre gli effetti negativi di questo taglio. Nel frattempo, però, l’attività della struttura rimarrà invariata (fino a quando non si sa), anche se questo «comporterà salti mortali per i dipendenti». Qualche riduzione e chiusura un po’ più lunga si potrebbe avere ad agosto.

Dal canto suo, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giorgio Corà annuncia che i due dipendenti della scuola distaccati all’archivio saranno impiegati fino ad agosto all’Ust, visto che il loro posto nella scuola è nel frattempo occupato da due supplenti annuali. «Se poi l’Archivio avesse bisogno di una mano per agevolare ricerche scolastiche e comunque attività legate alla scuola, non è detto che potremmo mettere a disposizione per qualche giornata a settimana queste due unità», precisa Corà. Ma il vero problema ci sarà da settembre, quando le due persone ritorneranno alla scuola e quindi per l’archivio non ci saranno più persone a disposizione.

Il caso era scoppiato ancora nel marzo scorso e la Fp Cisl, con Angelo Costanza, aveva sollevato la questione, mettendo in evidenza i disagi e i problemi che questo taglio di personale, formato per garantire la sicurezza nei luoghi pubblici, avrebbe creato per l’Archivio. «Si tratta di un provvedimento che viene fatto rientrare nelle pieghe della spending review e che prevede un taglio di 13 dipendenti a livello nazionale, due dei quali sono i lavoratori impiegati all’Archivio di Belluno, che ha sede nella chiesa sconsacrata di Santa Maria dei Battuti», precisa Costanza. «Ma come sempre il taglio andrà a discapito della cittadinanza e dei fruitori dell’archivio. Non avendo addetti alla sicurezza, infatti, alcune stanze non potranno essere aperte tutti i giorni, come invece è possibile oggi. L’orario dell’Archivio, quindi, verrà ridimensionato: dagli attuali tre giorni di apertura dalle 8 alle 18, si potrebbe giungere a uno soltanto. Sarà inoltre previsto un prolungamento della chiusura estiva per consentire il godimento delle ferie al personale. E quindi ne perderà la qualità dei servizi offerti», conclude Costanza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi