L’Archivio notarile a rischio «Non ci sono certezze»

BELLUNO. Futuro a rischio per l’Archivio notarile di Belluno. Il ministero della Giustizia, a cui fa capo, avrebbe in serbo l’eliminazione o l’accorpamento. Ma non c’è ancora nulla di certo. E, in...
All'archivo notarile distrettuale di belluno gli atti del notaio Chiarelli riferiti alle vendite dei terreni di erto casso
All'archivo notarile distrettuale di belluno gli atti del notaio Chiarelli riferiti alle vendite dei terreni di erto casso

BELLUNO. Futuro a rischio per l’Archivio notarile di Belluno. Il ministero della Giustizia, a cui fa capo, avrebbe in serbo l’eliminazione o l’accorpamento.

Ma non c’è ancora nulla di certo. E, in caso di accorpamento, non si sa se dovrebbe essere con Treviso o addirittura con Venezia.

Un’altra realtà, quindi, che potrebbe sparire o andare incontro a un depotenziamento. L’Archivio notarile ha sede in via Feltre, alle porte del centro storico del capoluogo: un’edificio di tre piani, uno riservato agli uffici e gli altri due alla conservazione della documentazione. Un ente “di nicchia”, se così si può definire, ma che riveste comunque una sua importanza.

Sul fronte del personale, ha un solo dipendente fisso in pianta organica (che, tra l’altro, tra non molto andrà in pensione), due unità in comando da altri enti e una capo ufficio, Lorena Grossi, che sale dall’Archivio di Pavia quattro giorni al mese e che ha, appunto, la reggenza a Belluno.

Ed è quest’ultima a spiegare lo stato di cose attuale: «Il peggio è che non sappiamo nulla, nel senso che non ci sono informazioni certe, ma soltanto voci. E queste dicono che per Belluno il destino sembra segnato. Detto questo, siamo all’oscuro di tutto e non si sa quali siano le prossime mosse che, a livello centrale, c’è intenzione di intraprendere. In queste condizioni, ovviamente, si lavora “a giornata” e in uno stato di continua incertezza».

Gli archivi notarili da sopprimere in tutt’Italia, a tutt’oggi, pare siano tra i 30 e i 40, su un totale di 92. Tra quelli che subiranno questo destino sembra proprio che debba esserci anche Belluno.

«Anche se si chiedono informazioni a Roma, al ministero, non si riesce ad avere risposte», continua la Grossi, «quindi restiamo nel limbo, in attesa che arrivino notizie certe. Nemmeno per Pavia, ovviamente, so quale sarà il futuro».

Intanto, a fare andare avanti l’ufficio di Belluno, come per altre realtà, sono poche persone. Quelle in comando si devono spostare da un ente all’altro. E non mancano sacrifici personali per coprire ferie, malattie, spesso con il solo utilizzo dei mezzi pubblici senza straordinari o alcuna indennità, ma solo con il rimborso delle spese vive (e talvolta nemmeno quelle).

All’Archivio notarile di Belluno è conservato circa un migliaio di metri lineari (l’unità di misura utilizzata per gli archivi) di documenti: di questi, 531 sono relativi a dati dei notai e 443 metri sono composti da atti privati che arrivano dagli uffici di registro. (m.r.)

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