L’arcidiaconale di Pieve di Cadore brillerà grazie ad una maxi donazione
PIEVE DI CADORE. La chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente di Pieve tornerà a splendere grazie ad una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. A rendere possibile l’opera, a sessantasei anni dall’ultimo restauro, è stata una sostanziosa donazione di 750mila euro effettuata da un anonimo benefattore.
Nome top secret, ma si sa che è un anziano e benestante signore di Pieve molto legato alla parrocchia di Santa Maria.
«Ho accolto questa donazione con stupore ma anche tanta felicità», spiega l’arcidiacono del Cadore, Diego Soravia, «la persona che ha voluto fare questa donazione qualche mese fa mi ha contattato per annunciarmi la sua decisione. Ci conosciamo da tanto tempo ed è molto legata alle vicende della nostra parrocchia».
Il sostanzioso contributo sarà utilizzato per attuare nella chiesa situata in piazza Tiziano un radicale intervento di riqualificazione con l’aggiunta di alcune importanti novità: «Il lavoro riguarderà esclusivamente la struttura che non beneficiava di un intervento di manutenzione dal 1950», prosegue l’arcidiacono, «provvederemo a risistemare gli impianti elettrici e ripulire le mura dall’umidità. In un secondo momento verrà installato un impianto di videosorveglianza esterna ed interna ma soprattutto un nuovo e più moderno impianto di illuminazione che avrà il compito di valorizzare le opere artistiche presenti all’interno della chiesa. Opere artistiche che non saranno interessate da questi interventi perché già soggette a manutenzione periodica».
Tutti gli interventi sono stati già minuziosamente individuati ma prima di poter avviare i lavori servirà ancora del tempo: «Nei prossimi giorni avvieremo l’iter burocratico che dovrà passare attraverso la commissione diocesana di arte sacra e la soprintendenza. L’obiettivo è quello di concludere l’iter burocratico entro la fine dell’anno per poi iniziare i lavori all’inizio del 2017. Il mio sogno è quello di poter avere una chiesa rimessa a nuovo in occasione della Pasqua».
Nessun dubbio sulle garanzie legate all’esborso da parte dell’anonimo benefattore della cifra di 750mila euro: «Abbiamo già tutti i progetti legati ai lavori da effettuare», dice monsignor Soravia, «progetti che il donatore ha visionato uno per uno. La cifra è stata stabilita proprio in base ai progetti scelti e servirà per coprire tutte le spese. Non ci siamo avventurati in una cosa così grande senza aver prima posto le basi per poterlo fare».
Nei lavori di ristrutturazione della chiesa di Santa Maria Nascente, l’arcidiacono del Cadore ha voluto coinvolgere direttamente tutti i parrocchiani attraverso il bollettino “Sentieri” che avrà il compito di aggiornare lo stato dell’arte passo dopo passo.
«Vogliamo fare le cose con la massima trasparenza», conclude l’arcidiacono Soravia.
Dieci anni fa la chiesa di Santa Maria Nascente è stata soggetta ad un importante intervento di ristrutturazione del tetto finanziato in parte (150mila euro) dall’allora amministrazione comunale capitata dal sindaco Roberto Granzotto. La spesa complessiva fu di 300mila euro.
Gianluca De Rosa
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