L’Arcidiacono appoggia la protesta per la sanità

PIEVE DI CADORE
I bellunesi che giovedì 26 scenderanno a Venezia per difendere la sanità in montagna, ci andranno anche con la benedizione dell’Arcidiacono del Cadore, monsignor Renzo Marinello. L’appoggio alla manifestazione è arrivato ieri mattina dallo stesso sacerdote che sul foglio informativo parrocchiale, ha reso noto il suo pensiero ed il suo appoggio all’iniziativa. «Sono sempre vive le preoccupazioni circa le strutture sanitarie del nostro territorio, ha scritto monsignor Marinello. E’ sempre alta l’attenzione verso l’ospedale di Pieve di Cadore così come già espresso anche sul bollettino parrocchiale fin dalla scorsa primavera. Credo che sia opportuno appoggiare disinteressatamente quelle iniziative che vogliono sollecitare le autorità regionali, per garantire una presenza ospedaliera nel nostro territorio montano, sempre più qualificata e attenta alle esigenze di tutta la popolazione in chiave di vero servizio alla persona».
Come ha affermato l’arcidiacono nel suo breve scritto, già all’inizio del 2011, preoccupato dalle voci provenienti da Venezia e da altre parti che parlavano di un possibile ridimensionamento della sanità in montagna, il sacerdote aveva espresso un pieno appoggio a tutte le iniziative finalizzate al mantenimento ed al miglioramento delle strutture sanitarie non solo del Cadore, dove auspicava la piena operatività dell’Ospedale di Pieve, ma di tutta la montagna. Ieri, all’uscita di chiesa non si parlava d’altro. L’intervento di monsignor Marinello ha trovato dunque la condivisione piena dei cittadini, tra i quali quello del sindaco Maria Antonia Ciotti che ha voluto commentare l’intervento del sacerdote. «Posso solo dire - ha affermato il sindaco Ciotti - che sia come parrocchiana che come amministratrice, sono orgogliosa di lui, che si è dimostrato anche in questa occasione vicino alla gente, senza riguardo dei commenti non favorevoli che potrebbero nascere da parte di chi è chiamato a decidere. Anche la primavera scorsa, con la sua lettera è stato il primo sacerdote, affiancato dal vescovo monsignor Giuseppe Andrich, ad appoggiare le iniziative in difesa della sanità. Voglio ricordare che anche il suo predecessore monsignor Angelo Fiori si era esposto senza paura per rivendicare per chi abita in montagna un livello assistenziale degno di un essere umano. L’intervento di monsignor Marinello sarà senz’altro una spinta in senso favorevole per chi era ancora indeciso se partecipare o meno alla manifestazione di Venezia». (v.d.)
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