L’Ardo e il Piave diventano un parco fluviale locale
Il Parco di interesse locale del torrente Ardo e del fiume Piave diventa realtà. Nato da un’idea del Comitato degli usi civici di Bolzano Bellunese e appoggiato da alcune associazioni, il progetto di parco di interesse locale si è fatto strada a Palazzo Rosso e ora sta per essere messo nero su bianco. L’amministrazione comunale, infatti, ha avviato il lavoro per la redazione del Pat e il parco ne farà parte.
«Abbiamo iniziato a parlarne da qualche tempo», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «e abbiamo già fatto diverse riunioni, anche con la Regione. La maggioranza ci ha chiesto di pensare in grande, realizzando un parco fluviale che vada oltre i nostri confini e ne abbiamo parlato con i Comuni di Ponte nelle Alpi e Limana che si sono già detti disponibili, ma l’invito è a tutti i comuni lungo l’asta del Piave».
Palazzo Rosso ha predisposto un avviso a tutti i portatori di interesse che vogliono partecipare al progetto di parco fluviale, in modo da costruire una cabina di regia. «Vogliamo realizzare uno strumento agile, sensato da inserire nel nuovo Pat. Come punto di partenza va individuato il perimetro dell’area e speriamo di condividere con altri Comuni questa operazione. L’obiettivo è creare delle zone fortemente tutelate dal punto di vista ambientale, ma non solo».
Lungo l’Ardo e lungo il Piave, infatti, si trovano oasi naturalistiche ma anche aree archeologiche e di interesse storico e culturale che sono attrattive per i residenti e per i turisti.
«Il parco fluviale», continua il sindaco Massaro, «è un’opportunità di sviluppo e di rilancio per il territorio. Al suo interno non si tratta solo di inserire tutele particolari, i corsi d’acqua sono già tutelati e non intendiamo porre nuovi vincoli, ma di migliorare e valorizzare l’ambiente naturale e i siti di interesse che vi si trovano. Il regime di tutela lo possiamo decidere noi e vogliamo trovare una formula equilibrata, senza aggravare il sistema, ma creando un piano di sviluppo che migliori la situazione attuale».
Il perimetro “naturale” del parco fluviale è rappresentato dai corsi d’acqua stessi, ma si può estendere: «È possibile fare una perimetrazione più ampia e organica», chiarisce il sindaco di Belluno, «dove lavorare su ambiente e cultura per un turismo sostenibile. Quando avremo a disposizione questo strumento, potremo anche ambire a finanziamenti che potranno aiutarci nella realizzazione dei nostri obiettivi. Penso al recupero di siti storici e archeologici, al miglioramento della flora e della fauna locale, alla creazione di percorsi pedonali con punti di osservazione e molto altro».
Il Parco fluviale di interesse locale dell’Ardo e del Piave avrebbe una valenza turistica importante, ma Palazzo Rosso punta prima di tutto sui benefici per i residenti: «Fin dal primo giorno lavoriamo per aumentare la qualità della vita dei cittadini bellunesi», spiega ancora Massaro, «perché questa poi diventa attrattiva anche per i turisti. È quello che ha guidato finora le nostre scelte ed è ciò che proponiamo anche con il parco fluviale». —
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