Largo Poste, il Park costerà 17 milioni

CORTINA. Diciassette milioni di euro: è questa la cifra del quadro economico complessivo relativo al parcheggio interrato in Largo Poste. Lo rende noto, senza nessuna problema, Sandro D'Agostini, il...

CORTINA. Diciassette milioni di euro: è questa la cifra del quadro economico complessivo relativo al parcheggio interrato in Largo Poste. Lo rende noto, senza nessuna problema, Sandro D'Agostini, il neo presidente della Servizi Ampezzo, la società municipalizzata che ha il compito di realizzare l'opera pubblica. D'Agostini è stato nominato alla guida di SeAm il 24 agosto scorso e, come se fosse cosa nota, spiega che il costo complessivo dell'opera è di 17 milioni. In realtà la cifra non era nota, per lo meno in questi termini. Per anni, chi ha preceduto D'Agostini (e, in primo luogo, l'amministrazione comunale che ha fortemente voluto questo interrato nonostante la contrarietà del gruppo di minoranza e di numerosi cittadini) ha infatti dichiarato che il parcheggio sarebbe costato alla fine intorno ai 10 milioni e mezzo. Si è sempre ribadito (anche quando nel 2012 il Comitato Civico Cortina scrisse su “Voci di Cortina” che «i costi dell'opera stavano lievitando») che, con la vendita dei 56 posti auto, ceduti all'asta, per un introito di 10 milioni di euro, si sarebbe ripagato il costo dell'operazione.

Oggi invece si apprende che ci saranno da investire 7 milioni per coprire il costo totale.

«Un progetto di spesa», spiega D'Agostini, «si compone di due grosse categorie. Una è inerente i lavori di esecuzione, che per il park ammontano in effetti a 10 milioni e mezzo circa. E l'altra sono le somme a disposizione per i vari costi che l'opera comporta. Il quadro economico complessivo di Largo Poste ammonta dunque a 17 milioni e comprende, oltre all'opera in sè stessa, anche l'Iva, le spese istruttorie, le spese di progettazione, quelle inerenti le attività propedeutiche alla realizzazione dell'interrato come i sondaggi nel sottosuolo. Nel quadro complessivo c'è tutto, anche i costi di segreteria e della cancelleria».

L'opera sta per essere realizzata e, sino ad ora, come ha reso noto l'ex consigliere Gianpietro Ghedina, sono stati spesi due milioni e mezzo. Di fatto del park interrato si parla ormai da molti anni. I lavori dovevano iniziare tra il 2011 e il 2012 e terminare in un paio d'anni. Da 195 posti auto si è passati a progettarne 154. Il parcheggio sarà realizzato su due piani: uno da 81 posti auto e uno da 73. 56 posti del secondo piano furono venduti all'asta dalla SeAm, sulla carta progettuale, per un ricavo di 10 milioni. Solo un piccolo livello del park avrebbe dovuto avere tre piani per parcheggiare 5 o 6 auto, ma è stato stralciato per problemi con le falde acquifere. A disposizione degli automobilisti resteranno quindi una novantina di posti auto, che saranno a pagamento. La svolta nell'iter è stata data nell'agosto 2014 con la firma dal notaio del contratto per i lavori del parcheggio tra la SeAm e la ditta Vidoni di Udine che aveva vinto la gara d'appalto con ribasso del 4.671%. I lavori, dalla stipula del contratto fatta ad agosto 2014, di fatto però non sono ancora partiti.

Nel contempo però Largo Poste è stato oggetto di carotaggi, di spostamenti di sotto-servizi, di due bonifiche belliche previste nei siti che furono teatro della Grande Guerra.

La piazza è poi stata riasfaltata. Dal 5 settembre l'area è nuovamente chiusa per fare partire il cantiere. Ma è sempre più insistente la richiesta, fatta sia a SeAm e sia al commissario straordinario Carlo De Rogatis, di non realizzare più il parcheggio interrato.

«E' un'opera che è stata approvata dal socio unico, ossia dal Comune», dichiara D'Agostini, «e ora, al di là di una serie di difficoltà oggettive, la sua naturale prosecuzione è la realizzazione. Non ci nascondiamo ovviamente che ci sono sicuramente un paio di problematiche evidenti. Una è inerente l'acqua nel sottosuolo, e dal punto di vista tecnico la questione è stata gestita al meglio e lo sarà anche in futuro. L'altra», conclude Sandro D’Agostini, « è invece inerente i disagi che un'opera pubblica crea durante la sua realizzazione. Nessuno vuole, SeAm per prima, che il cantiere si apra e resti poi un buco per anni. SeAm vuole iniziare e finire l'opera, cercando di causare minori disagi possibili all’intera cittadinanza».

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