Laritonda se ne va a Brindisi sconta i domiciliari in famiglia

PIEVE DI CADORE. Laritonda va a Brindisi. Via libera, sia da Venezia che dal giudice per le indagini preliminari bellunese Sgubbi ai domiciliari in Puglia per Fabio Laritonda. Il principale indagato...
PIEVE DI CADORE. Laritonda va a Brindisi. Via libera, sia da Venezia che dal giudice per le indagini preliminari bellunese Sgubbi ai domiciliari in Puglia per Fabio Laritonda. Il principale indagato per l’incendio con esplosione della pizzeria Mordi e fuggi di Pieve di Cadore non era più in grado di pagarsi l’affitto dell’alloggio di Domegge. Di fronte al sempre più imminente sfratto, il difensore Mauro Gasperin ha presentato la domanda e, nelle ultime ore, è arrivata una risposta positiva.


Nelle prossime ore, il reo confesso, che in seguito ha rivelato i nomi del gestore del locale Alessandro Piccin, come mandante dell’incendio e dell’amico Luigi Zanettin, come tramite potrà trasferirsi dai genitori e continuare a scontare gli arresti domiciliari, dai quali è anche evaso, rimediando una condanna per direttissima a un anno di reclusione. In questo caso, il processo d’appello è già stato incardinato per l’8 gennaio, ecco perché è stato necessario chiedere anche a Venezia.


Nei giorni scorsi, Pasquale Ferraro è stato scarcerato e ha l’obbligo di dimora a Brindisi, oltre a quello di firma. Rimane in carcere Piccin e ai domiciliari ci sono anche Zanettin e il tassista Giuseppe Lauro.
(g.s.)


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