L’Arma si rinforza, 53 nuovi carabinieri: 21 sono donne

I nuovi arrivati accolti dal comandante provinciale Pigozzo e dal prefetto Roccoberton. Padrin: «non si era mai visto»

Il contingente dei nuovi arrivati in prefettura
Il contingente dei nuovi arrivati in prefettura

Un esercito di nuovi  carabinieri in forza al comando provinciale: sono 53 gli arrivi e tra loro ben 21 donne. Un rinforzo  così in provincia non si  era mai visto: davvero significativo per l’intera provincia l’innesto di giovani militari dell’Arma destinati a rinforzare tutte le 24 Stazioni.

Oggi, 10 febbraio, hanno ricevuto il benvenuto in provincia, accolti dal comandante provinciale Enrico Pigozzo, alla presenza dei loro nuovi comandanti di Compagnia e Stazione. “E’ un segnale importante di attenzione verso la provincia di Belluno” – commenta con soddisfazione il colonnello Pigozzo – “Siamo particolarmente grati al comandante della Legione Carabinieri Veneto, che, cogliendo appieno le esigenze di questo territorio, ha destinato un contingente molto importante, in termini numerici, per aumentare la nostra capacità di controllo del territorio e di risposta, in termini di sicurezza, per i cittadini. Siamo particolarmente contenti, in particolare, che tra i 53 nuovi carabinieri, ben 21 siano donne. Questo ci consente di avere personale femminile praticamente in ogni Stazione e non è poco, rispetto al tema della violenza di genere, perché le Stazioni sono il presidio sul territorio che accoglie per la prima volta le donne vittime di violenza e la presenza di colleghe donne è un fattore che ulteriormente aumenta la possibilità di far sentire a proprio agio le vittime in un momento molto delicato”.

Il colonnello Enrico Pigozzo
Il colonnello Enrico Pigozzo

I 53 provengono da diverse regioni d’Italia, per la maggior parte Toscana, Abruzzo, Friuli, Lombardia, ma anche Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria e Trentino Alto Adige. Hanno concluso negli scorsi giorni il loro corso di formazione presso le Scuole Allievi Carabinieri di Torino, Campobasso, Velletri e Reggio Calabria, dove hanno frequentato diverse attività di formazione sia in materie giuridiche che professionali, per prepararli all’ingresso nell’Arma territoriale.

La più grande di età è Rebecca, 24 anni di Pistoia, il più giovane è Simone, 20 anni di Bologna. “Sono giovani ma molto motivati e pieni di entusiasmo. Orgogliosi della loro scelta e desiderosi di poter operare al meglio per le nostre comunità. “53 unità sono un determinante incremento che, al netto dell’impegno olimpico, rinforza sin d’oggi le nostre quotidiane attività di prevenzione e controllo del territorio”.

Per loro anche un passaggio a  Palazzo dei Rettori, ricevuti dal Prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton, che nell’accogliere l’ampia delegazione dell’Arma, nel salone di rappresentanza del Palazzo di piazza Duomo, ha salutato i militari augurando a loro e ai loro comandanti buon lavoro.

“La vicinanza ai cittadini, la funzione di rassicurazione sociale, la sicurezza dei nostri territori, l’attenzione a temi come la violenza di genere e il disagio giovanile sono stati ricordati a tutti loro come l’obiettivo primario della loro azione quotidiana – conclude il colonnello Pigozzo – e sono certo che con l’aiuto dei loro colleghi più anziani ed esperti, a partire dai Comandanti di Stazione, sapranno interpretare al meglio il loro ruolo e rispondere alle aspettative di sicurezza delle nostre comunità”.

Soddisfazione anche da parte del presidente della Provincia Roberto Padrin: «un rinforzo importante, come non si vedeva da tempo. E di questo va ringraziato il generale Giuseppe De Liso, per l’attenzione che ha riservato al nostro territorio. Possiamo dire che anche questo arrivo di forze fresche - di donne e uomini dell’Arma - è uno degli effetti delle Olimpiadi Milano Cortina. Anzi, è un elemento di quella legacy che cominciamo a vedere e che lascerà effetti benefici. Infatti, l’organico dei carabinieri si rafforza per garantire maggiore sicurezza non solo in vista dei Giochi invernali 2026, ma anche per il futuro del Bellunese». Sul contingente femminile, «anche questo è un segnale forte che viene dato» continua il presidente Padrin. «La violenza di genere infatti è un fenomeno che purtroppo tocca anche il nostro territorio, come ben sanno l’associazione Belluno Donna e tutte le altre realtà che si occupano quotidianamente di aiutare e accogliere le donne vittime di violenza, soprattutto domestica. L’attenzione e la sensibilità dei Carabinieri per questo tema è confermata anche in questa occasione».

«Auguro a tutti i carabinieri che operano nel Bellunese buon lavoro, ai nuovi come ai veterani - conclude il presidente Padrin -. Ai neo arrivati, soprattutto ai giovani, auguro di vivere appieno l’atmosfera bellunese e di innamorarsi della nostra terra. Che è montagna, e come tale è difficile e complessa, ma non è affatto avara di affetto ed emozioni».

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