L’arrivo, il botto e la fuga: tutto in cinque minuti

I malviventi sono entrati in azione a Feltre all’1,20. Hanno oscurato con lo spray nero le telecamere e poi hanno piazzato la carica che ha sventrato la cassaforte

FELTRE. Un'azione fulminea e coordinata, che non ha dato il tempo alle forze dell'ordine di intervenire. La banda è arrivata sul posto ben sapendo come agire e pronta anche a cambiare tattica.

L'arrivo. È l'1,20 quando l'auto con a bordo tre, forse quattro persone, arriva nel parcheggio. I malviventi puntano subito le telecamere di sorveglianza tanto dell'istituto di credito quanto dell'attiguo videonoleggio e cercano di oscurarle con dello spray nero. Anche la telecamera che sorveglia il bancomat subisce lo stesso trattamento. Poi passano all'azione attaccandolo dall'esterno e cercando di scardinarlo. Ma la struttura dello sportello, ancorché divelta e danneggiata resiste ai colpi portati probabilmente con un piede di porco.

Piano B. Pochi secondi e di fronte all'inattesa difficoltà la banda cambia programma. Usa quello stesso piede di porco per forzare la porta antipanico. Un colpo secco e preciso, che lascia pochissimi segni sull'intelaiatura in metallo, e la banda è all'interno della filiale. Nel frattempo uno o più complici all'esterno piantona il piccolo parcheggio. Uno si piazza all'ingresso con l'intento di non fare entrare nessuno, l'altro è al volante della macchina, ha già aperto le portiere e il portellone piazzando l'auto con il muso verso l'uscita del parcheggio, pronto alla fuga. Da confermare il fatto che uno dei ladri fosse armato.

L'esplosione. Il portellone antipanico forzato fa scattare la sirena dell'allarme, ma i ladri non perdono la calma, piazzano la carica di esplosivo sotto la cassa blindata che custodisce il denaro. Escono precauzionalmente dalla filiale aspettando in zona sicura la deflagrazione. Il botto è violento, libera le cassette piene di banconote, danneggiando arredi e suppellettili della filiale. Si sprigiona un grande fumo, ma la banda sa bene cosa fare. Arraffa le cassette liberate dall'esplosivo, ma non quella che contiene le banconote da dieci euro che rimane al proprio posto. Denaro ce n'è comunque tanto. Decine di migliaia di euro. L'auto esegue una retromarcia per avvicinarsi all'ingresso appena forzato.

La fuga. Mentre alcuni vicini buttati giù dal letto dal botto cominciano ad affacciarsi a finestre e poggioli, la banda è già pronta a lasciare il parcheggio. Le cassette nel bagagliaio, poi montano rapidamente in macchina e partono sgommando in direzione Feltre. Le tracce dell’auto si perdono già alla rotatoria delle caserme. Le ricerche durate tutta la notte saranno infruttuose.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi