L’ascensore non fa scherzi, brilla l’anello d’oro

Presentate le quattro opere, Vaccari: «Abbiamo lavorato uniti in tempi ristretti»
FELTRE. Tanta attesa finalmente premiata. Due ore a passeggio nel cuore della città per visitare le quattro opere del «Gold ring», il mega progetto sul quale sono confluiti i fondi regionali per il turismo. L’ascensore sale e scende e non si inceppa, la galleria mostra il suo volto migliore, le statue di piazza Maggiore quasi brillano sotto il sole e il bosco Drio le Rive ha cambiato faccia. Se basteranno queste quattro opere a dare slancio al turismo si vedrà. Per adesso ci si gode il successo dell’inaugurazione.


 Autorità tante, gente pochina considerato che è sabato. Ma il colpo d’occhio è comunque incoraggiante. Dalle 9,30 è un frenetico parlare con i walkie talkie per verificare che tutto sia in ordine. Il regista della mattinata è il vicesindaco Ennio Trento. L’appuntamento è alle 10 in Pra’ del Vescovo. Puntuali il prefetto Provvidenza Delfina Raimondo e il questore Luigi Vita, quest’ultimo alla sua prima uscita feltrina. Alla spicciolata arrivano gli assessori e alcuni consiglieri comunali. Il centrodestra è presente in gran numero, pochissimi gli esponenti dell’opposizione. Tutte rappresentate le forze dell’ordine.


 L’appuntamento è alle 10, si parte un quarto d’ora dopo e la prima tappa è il bosco «Drio le Rive». Guida il gruppo il sindaco Vaccari. Due i punti di accesso da viale Marconi per raggiungere la zona del palaghiaccio oppure puntare dritti verso la chiesa di san Rocco e piazza Maggiore. La direttrice dei lavori Giuliana Zanella spiega i criteri realizzativi: «Non volevamo una striscia continua di pietra. Per questo abbiamo lasciato delle rampe in terra. Gli scalini sono stati costruiti dove non c’erano alternative».

 Ci si ferma a metà strada e dopo gli interventi al microfono si scende nuovamente in via Marconi per raggiungere la galleria Romita. I feltrini hanno già familiarizzato con quello che diventa il biglietto da visita per chi arriva in centro a piedi. Prende la parola il progettista Mirco Minella. «La luminosità della volta con i neon e i led nella zona centrale la fa sembrare più breve da percorrere e poi ci sono i pannelli informativi che sono d’aiuto ai turisti. I lavori hanno voluto rispettare la struttura di un tempo con il recupero dei vani laterali utilizzati durante il periodo della guerra».


 Un’esibizione delle ragazze della Ginnastica Feltre prelude alla breve camminata per raggiungere l’ascensore. E’ l’opera più attesa, sia per le polemiche che ne hanno accompagnato la costruzione, sia per il flop del mese precedente quando le cabine si bloccarono. Stavolta va tutto bene. In piazza Maggiore parla Vaccari che ricorda come la sua amministrazione abbia rilevato il progetto ascensori avviato dal centrosinistra «integrandolo nella città con altre opere. I progetti sono stati ritoccati e portati a termine in tempi strettissimi». Applausi. C’è spazio per sbandieratori e tamburini dei quattro quartieri. Poi tutti in Galleria Rizzarda per il brindisi.

Argomenti:feltreascensore

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi