Lascia la Panda in disuso nel giardino di casa come un rifiuto: è assolta
VAL DI ZOLDO. Lascia la Panda fuori uso in giardino. Il Comune di Val di Zoldo emette un’ordinanza di rimozione, perché a modo suo si tratta di un rifiuto pericoloso, ma nel giro dei venti giorni previsti la piccola utilitaria di colore bianco è ancora lì. Non c’è la targa, ma grazie al numero di telaio la polizia locale risale alla proprietaria, che viene portata a processo per la violazione del dell’articolo 255 comma 3 del decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006. È il Codice dell’ambiente e la parte offesa è il relativo ministero.
Toccherà al Comune rimuoverla a proprie spese, con l’aiuto di una ruspa e farla portare in un centro di raccolta, con tutti i costi che ne conseguono. La donna era difesa dall’avvocato Rovelli, che ha chiesto al vigile urbano citato come testimone, se almeno la sua assistita si fosse preoccupata di togliere la batteria e l’olio motore, cioè le due parti più inquinanti e la risposta è stata negativa.
Sembrava che non ci fossero alternative alla condanna a una multa, ma dev’esserci stato un problema con la notifica dell’ordinanza alla figlia dell’imputata e questo ha giocato a favore della difesa, che ha potuto domandare l’assoluzione. La sentenza del giudice Riposati è stata in linea con la richiesta, anche se con formula dubitativa. —
G.S.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi