L’assessore Lanzarin: «Ora i bambini possono curare l'asma anche vicino a casa»

Chiude il centro di Misurina: «Tutte le Usl hanno l’esperienza per elaborare percorsi terapeutici ad hoc»



«Sono cambiate le modalità di cura, ora i bambini asmatici possono essere curati anche negli ospedali delle città in cui abitano». L’assessore alla sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, non ci sta a sentir parlare di ostracismo, da parte delle Usl venete. Nessuna volontà di non mandare i piccoli asmatici a curarsi all’Istituto Pio XII di Misurina, dice. Ma i tempi sono cambiati, i percorsi terapeutici migliorati, e non è più necessario fare tanti km per curarsi dall’asma.

Assessore, l’Opera diocesana San Bernardo degli Uberti nel suo comunicato ufficiale dice di aver tentato un rilancio della struttura, ma che le istituzioni si sono mostrate indifferenti. Quando siete stati coinvolti, come Regione?

«Ci siamo incontrati due mesi fa con la direzione. Ci ha evidenziato le difficoltà esistenti, derivate dal fatto che sono cambiate le cure, i centri di riferimento, e questo ha provocato una diminuzione del numero dei pazienti. Ci siamo incontrati per capire se c’era una soluzione fra le quali è stata valutata anche quella di coinvolgere altre regioni, ma lì ci siamo arenati. Poi non abbiamo più avuto contatti, e ho appreso dalla stampa la decisione di cessare l’attività».

Ha più sentito la direzione dopo quell’incontro?

«Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho sentito il direttore e il vescovo di Parma e ho dato la mia più ampia disponibilità ad un ulteriore incontro per cercare di trovare una soluzione».

Fra le cause che hanno provocato la diminuzione dei pazienti sembra esserci la nuova modalità di accesso all’Istituto stabilità dalla Regione 2 anni fa. Perché avete cambiato la procedura?

«Per adeguarla agli altri sistemi, per uniformarla alle altre procedure in essere».

I sindacati però sostengono che proprio la costituzione delle commissioni abbia provocato il calo dei pazienti: le Usl al di fuori di Belluno, dicono, starebbero evitando di mandare i bambini a curarsi a Misurina.

«Non risulta. Quasi tutte le nostre Usl hanno ormai maturato un’esperienza importante nella cura delle patologie respiratorie. Una volta c’era solo l’Istituto Pio XII, ora le cose sono cambiate e i bambini possono fare percorsi terapeutici anche vicino a casa».

La Regione ha tagliato i contributi all’Istituto?

«No, c’è sempre stato un budget, erogato però in base alle prestazioni rese. Se diminuiscono le prestazioni ovviamente diminuisce il contributo regionale».

Lei dice che tutte le Usl hanno gli strumenti per curare i bambini asmatici, ma Misurina ha un contesto ambientale particolare, con un’aria priva di polveri sottili e allergeni.

«Ci credo che l’aria sia più pulita a Misurina, ma anche le altre Usl hanno centri in cui è possibile curare queste patologie».

Cercherete di trovare una soluzione, anche sondando la possibilità di sviluppare altri percorsi terapeutici al Pio XII?

«Certo, siamo aperti ad ogni possibilità e ho già dato la mia disponibilità ad un ulteriore incontro. Lo dobbiamo ancora fissare». —



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