L’Assi e la casa di riposo alleati per fare movimento
Al via corsi di ginnastica per gli ospiti in collaborazione con gli sportivi disabili La Brandalise spalanca le porte alla società per il benessere di anziani e famiglie
FELTRE . Più aperte di così agli esterni, le porte del centro servizi Brandalise non potrebbero essere. All’open day di qualche giorno fa, la responsabile Federica Zabot ha annunciato l’organizzazione a breve di corsi di ginnastica, nella palestra attrezzata della struttura, orientata a tutti quegli anziani con difficoltà di deambulazione che qualche volta tende a cronicizzare dal punto di vista psichico, perché mancano motivazione e strumenti.
E gli strumenti, grazie alla collaborazione con l’Assi - Associazione sportiva sociale invalidi – e al personale di fisioterapia di cui è dotata la struttura, li mette la casa di riposo: un corso di ginnastica mirata, magari previa “revisione” fisiatrica, per due volte alla settimana, orientato e rivolto a persone con lombosciatalgia, osteoporosi e artrosi, seguiti da un fisioterapista.
L’ipotesi è quella di far partire il corso con un numero di persone limitato a una dozzina, che abbiano patologie analoghe, di modo tale da poter orientare la ginnastica in maniera mirata.
L’orientamento del consiglio di amministrazione è quello di spingere la collaborazione con gli specialisti ospedalieri e poter organizzare altri corsi per patologia, prima fra tutte quella diabetica rispetto alla quale l’attività fisica ha un positivo impatto sul controllo della glicemia.
All’open day i visitatori hanno potuto prendere atto che non c’è solo la soluzione del ricovero definitivo. La struttura è snella, secondo quanto ha spiegato la coordinatrice Federica Zabot: ci sono un centro diurno con diciannove posti per anziani non autosufficienti, un nucleo di quattro posti letto per il centro notturno alle quali le famiglie devono far ricorso in caso di necessità o per il bisogno di staccare la spina, qualche volta. E otto alloggi protetti per anziani autonomi.
«Quello dell’open day è solo il primo passo», dice Federica Zabot che ha presentato la struttura ponendo l’accento sulla centralità della persona e delle sue risorse che sono il fulcro di tutti gli interventi messi in atto dal personale specializzato.
«L’idea è quella di aprire sempre più le porte dei nostri centri di servizi a progetti che aiutino l’opinione pubblica a capire che i centro servizio non hanno più nulla a che fare con gli ospizi di antica memoria, ma sono centri nei quali lavorano professionisti preparati, che studiano, fanno ricerca e avviano approcci assistenziali innovativi e basati sulla best practice, al fine di ottenere il benessere non solo fisico, ma anche psico-sociale e spirituale dei propri ospiti e delle rispettive famiglie».
Laura Milano
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