Laste resta isolata l’appello del sindaco «Ora subito i fondi»

Una fotografia nitida quella scattata dal sindaco Andrea De Bernardin, tornato anche ieri per un nuovo sopralluogo sul versante di montagna che domina la frazione di Laste, dove mercoledì mattina una colata di fango e massi è scesa per alcune centinaia di metri a valle, investendo una strada silvopastorale e la sottostante strada provinciale 563 di Salesei, che rimane interdetta al traffico veicolare e pedonale. Chiusura che, in particolare, interessa un tratto di un chilometro e 700 metri compreso tra località Sopracordevole e il bivio di Laste. «Non si poteva fare altrimenti», prosegue il primo cittadino di Rocca Pietore, «la strada andava chiusa perchè non sussistevano più le basilari condizioni di sicurezza. E per fortuna aggiungerei, visto che in mattinata (ieri, ndr) uno dei grossi massi che si erano fermati qualche metro a monte della provinciale è caduto di sotto. L’interdizione resta in vigore fino a revoca».

Una situazione idrogeologica che è anche di difficile risoluzione. «La frana è partita molto in alto rispetto alla strada e il materiale in movimento è parecchio. Praticamente l’intero versante interessato dalla colata di fango e pietre è instabile: diventa complicato anche intervenire là sopra, bisogna necessariamente aspettare i pareri geologici per poter indirizzare un qualsiasi intervento. Ho prontamente informato chi di dovere, ho chiesto aiuto e mi auguro che le nostre richieste trovino subito una risposta, che i fondi necessari per iniziare la messa in sicurezza arrivino al più presto».

Una priorità, quella di De Bernardin, motivata anche dai pesanti disagi per le frazioni di Digonera e Laste, che con la chiusura della provinciale di Salesei sono praticamente rimaste isolate. «Vivono in definitiva un sostanziale distacco dal resto del Comune. Se da Laste, per raggiungere Rocca Pietore, normalmente si impiegano dai 15 ai 20 minuti in auto, adesso ce ne vogliono più di 40 dovendo fare il giro per Andraz e la strada che da Colle Santa Lucia scende a Caprile. Non so se è un intervento di competenza di Regione, Provincia o Veneto Strade, quello che mi preme è che si trovi al più presto una soluzione che ci consenta di tornare alla normalità. Anche perchè non si può vivere nell’incubo ogni qualvolta si mette a piovere: il terreno interessato dalla frana è già pieno d’acqua, lì è tutto instabile». (ma.ce.)