L’Ater alza l’affitto, famiglia chiede aiuto
BELLUNO. «Il Comune ci aiuti». Una famiglia di Levego è in difficoltà. La disoccupazione, unita alla disabilità di tre membri del nucleo familiare (composto di quattro persone), una causa legale e lo sfratto pendente (se la famiglia non pagherà un debito che ha con Ater) stanno mettendo a dura prova un padre, una madre e i loro due figli, entrambi minori.
Lui è disoccupato da un paio d’anni, lei ha sempre svolto lavori per conto di cooperative, senza contratti che dessero garanzie per il futuro. Vivono con la pensione di invalidità e la mobilità, ma qualche tempo fa l’Ater ha fatto i suoi accertamenti (anche con il supporto della Guardia di Finanza) e ha verificato che la famiglia si era sbagliata a dichiarare i redditi percepiti: «Un errore fatto in buona fede», assicura l’uomo, che da tempo svolge lavori di volontariato nella frazione. Taglia l’erba dietro le case popolari, «facendo risparmiare a tutte le famiglie 180 euro», precisa. «Fino a quattro anni fa veniva mandata una ditta a sfalciare, ci costava 180 euro a famiglia. Da quando lo faccio io, tutti risparmiano quella cifra».
L’uomo ha anche allestito, assieme a pochi altri volontari, il parchetto per i bambini che si trova nel cuore del villaggio Ater. «L’ho fatto perché ne avevo piacere, nessuno me lo aveva chiesto. Volevo dare un posto ai bambini dove giocare».
Quello che chiede, adesso, è un aiuto: l’Ater gli ha chiesto di pagare l’adeguamento del canone di affitto (aumentato dopo l’accertamento sui redditi), ha mandato solleciti ma la famiglia non aveva e non ha la possibilità di saldare quanto dovuto (né gli arretrati sulle spese condominiali, che sono piuttosto alte in quel complesso popolare). Così la procedura è andata avanti, l’Ater si è rivolta al Tribunale e si è giunti all’aut-aut: o la famiglia paga o arriva lo sfratto. «Sono stato all’ufficio servizi sociali del Comune, e mi hanno detto che non possono fare niente», afferma l’uomo. Che, preoccupato, chiede un aiuto.
Il Comune non si esprime sul rapporto fra la famiglia e l’Ater, ma l’assessore Tomasi assicura: «Il caso di questa famiglia è conosciuto e seguito dai nostri servizi sociali. La famiglia è sempre stata aiutata, tanto più che nel nucleo ci sono minori». (a.f.)
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