Latitante da tre anni arrestato in Germania: galeotti i suoi profili Facebook e Instagram

Omar Kinteh, ex richiedente asilo, era ricercato per reati di droga nell’ambito dell’indagine Gambia 2. Lo spaccio a minorenni

FELTRE

Arrestato in Germania lo spacciatore scappato all’arresto della polizia tre anni fa a San Paolo di Feltre: galeotti, per l’ex richiedente asilo con una accusa di spaccio di stupefacenti, due profili social su Facebook e su Instagram.

Con un tempismo perfetto nel 2017 Omar Kinteh era riuscito a sottrarsi all’arresto il giorno prima dell’operazione Parco Gambia 2 della polizia: tre anni dopo quella irruzione all’ex colonia a San Paolo, il 25enne, originario del Gambia, è stato arrestato a Stoccarda in Germania dalla polizia tedesca.

La squadra mobile di Belluno aveva ritrovato le sue tracce grazie a internet e chiesto alla procura bellunese un mandato di arresto europeo. Ora si attende che l’uomo sia estradato: in provincia dovrà rispondere di detenzione e spaccio di droga, aggravata dal fatto che la rete di clienti a Feltre era minorenne.

Omar Kinteh era arrivato in provincia nel giugno 2015, dopo lo sbarco a Lampedusa: era uno dei richiedenti asilo ospitati nella colonia San Paolo di Feltre, aggregato ad un gruppo di gambiani e nigeriani ospitati lì ma dediti ben presto allo spaccio di sostanze stupefacenti già dall’estate del 2016.

Location della loro attività era stata il parco della zona del Boscariz: clienti soprattutto ragazzini ai quali venivano vendute dosi al prezzo di 10 o 15 euro. Ben presto le indagini avevano accertato che Kinteh aveva preso nelle sue mani il controllo del mercato, aveva organizzato una rete di “cavalli” che lavoravano per lui. Una situazione che però non era passata sottogamba: a svelarla, alcuni genitori preoccupati delle frequentazioni dei loro ragazzi, di età anche sotto i 14 anni.

Le indagini della squadra mobile, mosse infatti da alcune segnalazioni, portano all’emissione di ordini di custodia cautelare: tre arresti di tre richiedenti asilo riescono, assieme ad una denuncia (per loro il programma fu poi ritirato). Quasi due chili di droga sequestrata. Il giorno prima del blitz (avvenuto nel febbraio 2017), con un tempismo sospetto, qualcuno riesce ad allontanarsi dalla struttura della Dumia: il primo è stato pizzicato a Ferrara qualche tempo dopo. Per catturare Omar Kinteh invece c’è voluto qualche anno e un buon fiuto, grazie al programma “Wanted III” dell’amministrazione finalizzata alla ricerca di latitanti.

In virtù di questa circostanza la squadra mobile di Belluno ha iniziato a consultare la rete per reperire informazioni sul latitante.

«Sapevamo che probabilmente era uscito dall’Italia», spiega il dirigente della Mobile bellunese Jacopo Ballarin, «in questi casi restare sul territorio nazionale con tanti alias è troppo rischioso, bisogna essere superboss per riuscirci: la cosa più probabile era che fosse emigrato altrove. Dall’altra, sappiamo che anche i malviventi non riescono a vivere senza social».

Il Wanted III mette in rete le squadre mobili, internet ha fatto il resto: attraverso i social, sono stati scoperti due profili (uno su Facebook, l’altro su Instagram) con nomi e fotografie simili a quelle del ricercato. L’uomo, dai tratti somatici del 25enne, appariva a una fermata dell’autobus, vicino a una palestra o a un supermercato, elementi che hanno permesso alla polizia di circoscrivere un’area della città di Stoccarda vicina all’aeroporto, come luogo abitualmente frequentato dal gambiano.

Certo si poteva trattare della persona sbagliata benché un ulteriore indizio trovato sui profili lo indicava come legato sentimentalmente ad una donna tedesca 50enne di Francoforte, arrestata nel 2010 all’aeroporto di Fiumicino con 4,7 chili di cocaina.

Avendo il forte sospetto si trattasse di Omar, la squadra Mobile e la pm hanno valutato di spiccare un mandato europeo che il gip di Belluno ha accolto. Il mandato è stato inserito nel portale Schengen, poi è stata interessata l’Interpol per sollecitare le ricerche.

Il 2 dicembre è arrivato il telex della polizia tedesca che ha individuato e fermato il 25enne. Ma solo con il fotosegnalamento e soprattutto con le impronte digitali si è avuta la certezza che si trattasse di Omar Kinteh. Come dalle risultanze acquisite dalla Prima Sezione della Mobile bellunese, il profilo on line era effettivamente in uso a Omar Kinteh, che è stato rintracciato a Stoccarda ed arrestato.

Il 25enne è in carcere in Germania, in attesa di essere consegnato alla polizia italiana: da superare l’ultimo scoglio, non banale: il Covid, che per ora non ha permesso il trasferimento. —


 

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