L’attacco dell’ex Benvegnù ma nessun altro fa polemica

BELLUNO. Il sindaco Massaro e l’assessore Santesso, ieri, hanno cercato di evitare qualsiasi polemica con gli amministratori che li hanno preceduti sulle responsabilità del fallimento di Nis (ma...
L'assessore Santesso espone il caso nis. Paolo Benvegniu
L'assessore Santesso espone il caso nis. Paolo Benvegniu

BELLUNO. Il sindaco Massaro e l’assessore Santesso, ieri, hanno cercato di evitare qualsiasi polemica con gli amministratori che li hanno preceduti sulle responsabilità del fallimento di Nis (ma forse lo farà la Corte dei Conti). Una linea inutile, perché dal pubblico si è alzato Pio Paolo Benvegnù, amministratore unico di Nis (e di Sportivamente Belluno che a Nis ha prestato molti soldi e non li vedrà mai più) fino al gennaio scorso. Oltre a una serie di cenni sprezzanti verso “i professori” e a chi ha fatto l’università, Benvegnù ha voluto «correggere i numeri. Non è vero che Nis ha 2 milioni di debiti e che perde 400 mila euro. Prima ci mettesse mano lei», ha detto a Santesso assessore da circa un mese, «la società perdeva 200 mila euro. La disgrazia di Nis è avere un socio pubblico, perché un privato non farebbe teoria universitaria. Lei sembra quello che deve far sposare la figlia e dice che è una poco di buono». Imperturbabile Santesso, che ha solo ammesso: «E’ vero, sono un professionista e non metto immaginazione in quello che faccio, solo tutela per il Comune, i dipendenti e gli imprenditori, seguendo quanto disposto dalle norme».

Tra gli interventi, anche la Scuola di sci Nevegal che ha ricordato anni in cui le entrate hanno superato il milione di euro, fatto che può stimolare i compratori. In sala qualcuno ha chiesto a quanto potrebbe essere venduta Nis, ma questo lo deciderà il giudice liquidatore. Orlando Dal Farra (consigliere comunale di IpB) ha ricordato le tante norme che rendono impossibile che il Comune continui a coprire i debiti della società. Il capogruppo di M5S Andrea Lanari ha chiesto di fare tutti il possibile per rendere appetibile il Nevegal, che comunque, come ha ricordato Massaro, non chiuderà e gli impianti funzioneranno per tutta l’estate, anche grazie al sostegno della Regione che permette di pagare i dipendenti, in arretrato da mesi.

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