Lattebusche e Malga Piz sul podio a Caseus Veneti

Primi premi conquistati dal Piave Oro e dal Morlacco del Grappa alanese Alla cooperativa di Busche anche il titolo assoluto tra i formaggi stagionati Dop
FELTRE. Eccellenze gastronomiche feltrine sugli scudi a Caseus Veneti: il Piave Oro Dop di Lattebusche e il Morlacco del Grappa di Malga Piz di Alano di Piave, firmato da Daniele Gallina, hanno conquistato le medaglie d’oro nelle rispettive categorie. Con un ulteriore premio per il formaggio di punta della cooperativa di Busche, che ha vinto il titolo assoluto di miglior stagionato Dop.


Un risultato positivo dunque quello raggiunto dal settore lattiero caseario feltrino alla rassegna regionale di Piazzola sul Brenta, che vedeva in mostra 409 formaggi di 78 caseifici provenienti da tutto il Veneto.


Tenuta nella splendida Villa Contarini, la kermesse casearia conclusasi ieri ha visto la consegna sabato mattina delle 37 medaglie d’oro assegnate dalla giuria tecnica ad ogni categoria di lavorazione, con i premi alle due eccellenze feltrine. È toccato in alla “giuria aurea” composta da esperti del settore provenienti da tutta Italia individuare il miglior formaggio per categoria tra i 37 già premiati, con il nuovo riconoscimento quindi per il formaggio Piave selezione Oro di Lattebusche.


Anche in questa edizione di Caseus Veneti si è posto l’accento sull’importanza dei consorzi di tutela capaci di valorizzare l’eccellenza del marchio Dop oltre i territori di produzione. Un’eccellenza che deve continuare a farsi strada anche nel territorio nazionale. Incisivo a questo proposito l’intervento di Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano: «Il 35% della spesa alimentare avviene in pasti fuori casa, ci sono 290 mila punti di ristorazione, una tendenza in crescita. Ma nessuno di noi sa davvero cosa mangiamo, nessuna chiarezza c’è nei menù in merito all’origine dei prodotti».


Sulla stessa linea l’intervento del governatore Luca Zaia: «Se esiste Caseus Veneti è perché abbiamo deciso di difendere l’identità del nostro territorio e la storia della nostra agricoltura. Vi dico che il vero pericolo da cui dobbiamo difenderci viene dall’Europa, dove l’agricoltura ideale è quella delle multinazionali. Lo dimostra anche la recente sentenza che rende utilizzabili gli Ogm».


«In questi venti anni il settore lattiero caseario ha visto passare da 43 mila a 3mila le nostre aziende, eppure noi siamo qui con sempre più formaggi in gara, sempre più qualità», ha sottolineato Terenzio Borga, presidente dell’associazione dei produttori veneti di latte Aprolav. «Il 70% del nostro latte diventa formaggi Dop. In un settore dove, nell’Ue del dopo quote latte, si è pensato a sovraprodurre e a stoccare latte in polvere, i nostri piccoli caseifici hanno continuato a investire nei magazzini di stagionatura. A tutti coloro che ogni anno accettano di confrontarsi in questa gara dico: nasca il marchio di qualità Caseus Veneti da mettere su tutti questi formaggi».




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