L’Auditorium di Belluno riapre le porte alla musica
BELLUNO. L’Auditorium riapre le sue porte. Per decretare la chiusura del cantiere manca ancora il completamento del primo piano, dove si trova il grande salone per conferenze, incontri e concerti. Ma, intanto, la scuola di musica “Miari” e la banda comunale hanno potuto rientrare nella loro storica sede. E 5 anni di permanenza al di fuori dell’Auditorium sono ora ripagati da un edificio rimesso a nuovo, dal tetto agli arredi.
Il palazzo di piazza Duomo era stato chiuso a inizio 2012 per dare avvio a importanti lavori di riqualificazione e ristrutturazione. L’Auditorium avrebbe dovuto essere inaugurato a fine 2013. Ma diversi fattori, tra cui i ritrovamenti archeologici al piano terra, hanno ritardato la conclusione dell’opera. Ora, come si diceva, ci vorrà ancora un po’ di tempo e la realizzazione dell’ultima tranche di lavori perché lo storico palazzo torni a rivivere nella sua interezza.
Ma tanto è già stato fatto: basta entrare negli spazi che ospitano la “Miari” per rendersene conto. Ieri la scuola di musica, dopo la pausa natalizia, ha ripreso le sue lezioni all’interno di quello che era l’antico Palazzo dei vescovi – conti.
«Nelle scorse settimane siamo stati impegnati nel trasloco del materiale. Ci manca ancora qualche passaggio per completarlo, ma nel giro di un paio di giornate tutto sarà concluso», sottolinea Melita Fontana, direttrice della “Miari”, che conta oltre 150 allievi. «Siamo davvero contenti di poter rientrare nella nostra storica sede. La scuola avrà nuovo slancio e riacquista la propria identità».
La “Miari”, in questi cinque anni, ha potuto svolgere la propria attività nella scuola “Ricci” e nella palazzina “Piave” della Provincia, oltre che a Palazzo Bembo. Concerti e saggi si sono tenuti nella sede dell’Archivio di Stato,e in altre sale culturali della città.
All’Auditorium la scuola può contare non solo su spazi rinnovati, ma anche ampliati rispetto a quelli che aveva a disposizione prima del restauro. In totale, 11 aule e due locali per la segreteria. L’accesso è dalla porta laterale, in via Catullo. Al piano terra è stato recuperato un nuovo percorso, con la creazione di tre porte tagliafuoco, su cui sono impresse le immagini di tre icone della musica: Beethoven, Verdi e Abbado. Nella logica di abbattimento delle barriere architettoniche, si è provveduto a realizzare un ascensore, che prima non c’era. Sempre al piano terra, recuperato anche un passaggio medievale. Si entra poi in quella che, prima dell’intervento, era una grande sala polifunzionale, non in uso alla “Miari”. «I lavori hanno ricavato un’ampia stanza, che servirà alla scuola per lezioni, esercitazioni corali e prove della “Piccola Orchestra Miari”», precisa la Fontana. «Di fianco, un archivio e un ripostiglio per gli strumenti».
La Filarmonica di Belluno 1867 accederà alla propria sede dalla porta principale del palazzo: il grande salone, il primo sulla destra, è stato rimesso a nuovo, dagli intonaci agli impianti, passando per porte e arredi.
Tutto il palazzo, nel complesso, ha visto il rifacimento di copertura, solai, bagni, pavimentazione, porte e soffitti. Dove c’era un archivio comunale sono stati ricavati dei locali a uso della segreteria della “Miari”, ora raggiungibili agli utenti con più facilità (prima si trovavano dalla parte opposta). A livello del salone dell’auditorium, al primo piano, trovano posto due aule di musica, chiuse da una vetrata: una scelta fatta dalla Soprintendenza per rendere visibili le pareti, dove sono stati recuperati e messi a vista gli affreschi che, prima, erano coperti dagli intonaci.
Salendo ancora le scale si apre un ampio corridoio (allargato grazie ai lavori), dove trovano collocazione altre sette aule. «La scuola rivive», chiosa Fontana, «e, riunita in un’unica sede, potrà dedicare maggiori risorse alla progettualità didattica e artistica. Non possiamo che essere riconoscenti verso coloro che hanno reso possibile tutto questo».
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