«L'autonomia serve per sopravvivere»

Moreno Broccon: le isitutizioni appoggino il ricorso al capo dello Stato
Moreno Broccon
Moreno Broccon
BELLUNO.
Diciottomila firme per il passaggio di Belluno al Trentino Alto Adige pesano come un macigno. Sono il segno dei tempi che cambiano, di una voglia di rinnovamento che parte dal basso. Stanca che le proposte di legge per l'autonomia rimangano nei cassetti dei ministeri romani, la gente chiede di potersi autogovernare e di rimanere sul territorio.  «Un'autonomia che - come ha detto il nuovo direttore del Corriere delle Alpi, Omar Monestier, nell'editoriale - i bellunesi non avranno, senza raggiungere anche quella economica e legislativa». Secondo il giornalista ed editorialista Francesco Jori «ai bellunesi non servono i paciùch, troppe volte sono state fatte loro promesse, poi non mantenute». A dimostrazione che il Bellunese è un territorio marginale e tale rischia di rimanere.  E le reazioni di chi crede nei comitati, perchè li ha fondati o ne è portavoce, non sono mancate. 


«Oggi - dice Moreno Broccon (Movimento Belluno Autonoma Dolomiti Regione) - la popolazione bellunese chiedono l'autonomia e la specificità che un territorio marginale e di minoranza linguistica hanno bisogno di avere per poter sopravvivere. La gente chiede la possibilità di avere leggi ed opportunità specifiche per un territorio marginale, che permetta di continuare a vivere nelle valli dolomitiche. Così come succede a Trento, Bolzano e Friuli Venezia Giulia che hanno specificità legislative». Un'emergenza, una necessità di sopravvivenza, secondo Broccon.


«La gente - prosegue - non vuole la secessione, ma la parità di diritti con i territori vicini. Ed è per questa ragione che ci rivolgiamo a tutte le istituzioni, affinchè aderiscano al ricorso ad adiuvandum al Presidente della Repubblica, dal quale dipende la possibilità che la popolazione sia chiamata alle urne per il referendum. Il futuro porterà forse alla scomparsa di tutte le province italiane, tranne quelle di Trento e Bolzano: è tempo che nella modifica costituzionale la nostra provincia abbia le stesse opportunità delle province vicine a parità di condizioni orografiche, montane, di popolazione». 


I bellunesi devono aver la possibilità di autogovernarsi. «E come succede nella maggioranza degli stati europei che sono federati - conclude Broccon - è giusto che le popolazioni abbiano la possibilità di autogovernarsi, di scegliere le leggi per il proprio territorio, di potersi governare, di poter dare speranze di futuro ai propri figli. E questo significa autodeterminazione dei popoli in un'Italia che deve saper ascoltare la sua gente e deve dare la possibilità ai bellunesi di gestire la propria vita». Anche se a dirla tutta, l'autogoverno è una bella teoria nei libri di diritto.

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