L’autotassazione dei preti ha aiutato 52 famiglie

BELLUNO. Cinquantadue famiglie bellunesi aiutate dal “fondo dei preti”, messo in piedi da 61 sacerdoti della diocesi per sostenere le persone in stato di bisogno. Si tratta di risorse messe a...
20100413 - ROMA - SOI- AMBIENTE:ECOPOLIS;COME MANGIA CITTA',40% RIFIUTI E PIU'OBESI- nella immagine di archivio un anziano fruga tra i rifiuti del mercato di piazza S. Cosimato a Trastevere a Roma. L'attenzione del consumatore si dirige prima di tutto su gusto, sicurezza e qualità, eppure in città non si mangia poi così bene, senza contare lo spreco legato ai consumi e i problemi alla salute: il 30-40 per cento del cibo finisce nella spazzatura mentre continua a salire il numero di obesi per i quali la spesa sanitaria in Europa è pari al 7%. E' questo, in sintesi, quanto emerge dal convegno 'La citta' che mangià che ha aperto Ecopolis, la manifestazione dedicata alla sostenibilità in ambiente urbano, oggi alla Fiera di Roma. ANSA /GUIDO MONTANI/ARCHVIO- COC
20100413 - ROMA - SOI- AMBIENTE:ECOPOLIS;COME MANGIA CITTA',40% RIFIUTI E PIU'OBESI- nella immagine di archivio un anziano fruga tra i rifiuti del mercato di piazza S. Cosimato a Trastevere a Roma. L'attenzione del consumatore si dirige prima di tutto su gusto, sicurezza e qualità, eppure in città non si mangia poi così bene, senza contare lo spreco legato ai consumi e i problemi alla salute: il 30-40 per cento del cibo finisce nella spazzatura mentre continua a salire il numero di obesi per i quali la spesa sanitaria in Europa è pari al 7%. E' questo, in sintesi, quanto emerge dal convegno 'La citta' che mangià che ha aperto Ecopolis, la manifestazione dedicata alla sostenibilità in ambiente urbano, oggi alla Fiera di Roma. ANSA /GUIDO MONTANI/ARCHVIO- COC

BELLUNO. Cinquantadue famiglie bellunesi aiutate dal “fondo dei preti”, messo in piedi da 61 sacerdoti della diocesi per sostenere le persone in stato di bisogno.

Si tratta di risorse messe a disposizione dagli stessi preti che ogni mese si impegnano a versare il 5 per cento del loro reddito mensile. Un’azione importante che l’ideatore del fondo, monsignor Pietro Bez, già vicario generale, vede come un «segno di riconoscenza nei confronti di quel popolo di fedeli che con il loro 8 per mille sostiene la chiesa, ma è anche un segno di condivisione».

Ad aderire a questa idea all’inizio erano stati 18 sacerdoti che sono andati via via aumentando fino a raggiungere gli attuali 61. «Circa la metà di quanti amministrano i sacramenti nella nostra diocesi», sottolinea monsignor Bez che spiega come «questo fondo è diverso da quello di solidarietà messo in piedi anni fa dalla Caritas perché serve a dare un aiuto a chi si trova in difficoltà nell’immediato. Si tratta di un sostegno economico per pagare l’affitto piuttosto che la rata del mutuo, o le cure mediche improvvise».

Ad oggi sono stati raccolti 61 mila euro che sono stati assegnati appunto a 52 famiglie. «Tra le risorse raccolte ci sono anche le offerte che sono state devolute da una parrocchia durante una sagra», spiega Bez che è il coordinatore di questo fondo e che prosegue: «Abbiamo distribuito a fondo perduto dai 500 ai 2500 euro a chi ne aveva bisogno. E gli importi più consistenti sono stati devoluti a rate. Sono andati a persone che sono state segnalate dagli stessi parroci o dalla stessa Caritas diocesana che gestisce anche questa risorse».

La crisi economica sta creando sempre più situazioni di disagio tra le famiglie bellunesi. «La Caritas ci riferisce che ogni tre mesi vengono aiutate una decina di famiglie. Sono per lo più bellunesi, anche se ci sono anche alcuni migranti o extracomunitari che si trovano in situazione di emergenza. Una situazione del genere non l’avevo mai vista nella mia vita, neppure dopo la guerra. E le situazioni critiche aumentano di mese in mese. Non ci avanzano mai dei soldi, anzi qualche volta andiamo in rosso, perché la Caritas deve anticipare i soldi».

Di fronte all’aumento delle difficoltà tra i residenti bellunesi, l’invito del coordinatore del fondo preti è rivolto «a tutte le categorie economiche, che magari hanno stipendi più cospicui di quelli dei sacerdoti, perché possono dare una mano alle persone meno fortunate e che ora si trovano in grande criticità. Dobbiamo aiutare chi sta peggio di noi a risolvere i loro problemi».

Paola Dall’Anese

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