Lav, nel 2018 dati in adozione 60 gatti e sei cani maltrattati

Per alcuni padroni è stato sottoscritto l’innovativo protocollo voluto dal Comune che li impegna a non tenere più alcun animale. La società ora ha anche una sede



Una sessantina di gatti e sei cani dati in adozione, insieme con una tartaruga salvata da una morte di stenti e due cavalli provenienti da una famiglia in condizione di disagio. La Lav (lega antivivisezione) di Belluno si è data parecchio da fare l’anno scorso e si è trovata anche una sede.

«Da qualche giorno», precisa la presidente Kelly Callegher, «siamo riusciti ad ottenere una sede all’interno dello stabile del Csv in via del Piave a Belluno e quindi un posto dove possiamo trovarci ogni primo martedì del mese. La prima riunione è prevista dopodomani». «Questo ci permetterà di avere degli organi elettivi e di tenere qui le somme ricavate dalle varie iniziative», dice Lorenzo Bortoluzzi.

I volontari sono una sessantina, «ma il numero è in crescita» dicono i soci presenti per tutta la giornata di ieri in piazza dei Martiri per la vendita delle uova pasquali «derivanti dal commercio equo e solidale di Altromercato», e per raccogliere le firme per una petizione per chiedere l’inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali. «In provincia il fenomeno è contenuto», sottolinea Callegher, «anche se l’ultimo intervento lo abbiamo fatto qualche giorno fa a Mel dove un cane, razza Pitbull, era tenuto da alcuni mesi chiuso in una cantina, al buio. Siamo intervenuti e abbiamo tolto l’animale al proprietario che pagherà le sue spese di soggiorno in un rifugio, dove sarà rieducato per essere dato in adozione. Ma questo è solo un esempio di come possono essere trattati i cani. Ci sono quelli tenuti legati ad una catena corta, chi viene tenuto senza acqua né cibo o quelli che vivono nei giardini di casa in completa solitudine». Qualche tempo fa, inoltre, a Tisoi la Lav è intervenuta per un altro cane che era tenuto in uno spazio angusto tra due case.

Ma nel capoluogo c’è un regolamento che prevede la sottoscrizione di un protocollo tra Comune, Apaca e proprietario del cane affinché quest’ultimo si impegni sia a mantenere l’animale in attesa di una nuova casa sia a non detenere più cani o gatti, pena il pagamento di una sanzione. «È un protocollo che ho voluto», precisa l’assessore Lucia Olivotto, «e che va a tutelare gli animali. Ad oggi è stato applicato a un paio di persone. Sotto mio input, infatti, Palazzo Rosso si è molto sensibilizzato sul problema del benessere degli animali, tanto da costituire anche una commissione ad hoc. Ma di strada da fare ce n’è molta».

Il problema maggiore, però, sono le colonie di gatti. «Dei 23 felini che abbiamo trovato in via Lazzarini, ad esempio, molti sono stati già adottati mentre gli altri sono in rieducazione. La raccolta fondi che facciamo serve proprio per sostenere le spese, di circa 4 mila euro all’anno, per il veterinario, le medicine, la sterilizzazione, il pagamento delle pensioni in cui li affidiamo», dice Callegher che sottolinea come «il nostro lavoro viene fatto in comune accordo con il servizio veterinario dell’Usl. Chiediamo a tutti di segnalare eventuali maltrattamenti». —



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