Lavata di capo agli scout per le cartacce sul Nevegal

Un malgaro nota dei rifiuti abbandonati e tira le orecchie all’Assoraider Poche settimane fa sul Colle si sono riuniti 700 ragazzi da tutta Italia
BELLUNO. Anche una cartaccia è di troppo quando segui le orme di Baden Powell, che invitava a lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. E quelle abbandonate sul Nevegal proprio non vanno a genio a chi percorre il Colle per passione o per lavoro.


Nel mirino sono finiti gli scout di Assoraider, una delle tante associazioni che fanno parte della galassia dello scoutismo italiano. Gli “scaut”, così l’associazione preferisce chiamare i suoi ragazzi a differenza delle altre che prediligono il termine inglese “scout”, hanno pacificamente invaso il Nevegal dal 5 al 12 agosto: quasi 700 gli esploratori, di età compresa tra 10 e 18 anni, che si sono dati appuntamento sul Colle per il campo nazionale. Una scelta che per Assoraider ha un valore simbolico ben preciso: il fondatore dell’associazione, Aldo Marzot, è infatti sepolto a Belluno.


La maggior parte dei ragazzi, quasi 500 persone compresi i capi, ha stazionato a Pian Longhi mentre i più grandi, circa 200, si sono cimentati in un campo mobile sulle Dolomiti. Tante le attività portate avanti dagli “scaut”, che si definiscono amanti della natura e amici degli animali. E proprio agli animali, ed in particolare agli uccelli, è stata dedicata una particolare attività che prevedeva la creazione di casette per gli volatili da appendere nei boschi. Alcune di queste strutture, però, non sono state rimosse al termine dell’attività.


«Una di queste è stato lasciata proprio in mezzo al pascolo» spiega Fabio Santi, malgaro in Nevegal, «io gli avevo dato il permesso di accamparsi sul prato ma quando sono andati via ho trovato ramaglie ovunque, anche sopra il recinto elettrificato, e anche della carta igienica e gli involucri dei succhi di frutta. In giro ho trovato anche qualche segna-percorso».


Dopo il ritrovamento delle cartacce Santi ha deciso di andare direttamente alla fonte del problema. «Sono andato a Pian Longhi e ho parlato con i responsabili, che si sono scusati» continua, «io non sono contro gli scout, so che sono ragazzi che magari vivono in città e vengono a godersi la natura. Ma a loro, più che ai turisti, chiedo rispetto per la montagna».


«Quello che ho trovato in giro per il Nevegal non mi sembra in linea con le idee che propongono gli scout» aggiunge Andrea Buiatti, cittadino bellunese che ama frequentare il Colle per escursioni, «è la prima volta che succede una cosa del genere e mi sembra giusto sottolinearlo».


Una “macchia” che rischia di intaccare l’immagine dell’intera galassia dello scoutismo, già nel mirino nei mesi d’estate per il tema della sicurezza in montagna. «Abbiamo fatto dei controlli al termine delle attività ma purtroppo non ci siamo accorti di quelle cartacce» spiega Francis Joseph D'Costa, commissario centrale alla branca Esploratori ed Esploratrici di Assoraider, «lasciate in giro da forse 5 ragazzi su 700. Ma non è una giustificazione, ci dispiace moltissimo e ho già portato le nostre scuse ai proprietari dei terreni. Ora faremo una verifica interna, come è di prassi alla fine delle nostre attività, per capire quello che è successo e fare in modo che non capiti più. Impareremo da questo sbaglio».


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