Lavoratori in nero aumentati del 116%
BELLUNO. Impennata dei lavoratori totalmente in nero scoperti nel 2015: l’aumento è stato del 116% rispetto al 2011. È il dato eclatante che il direttore della Direzione territoriale del lavoro (Dtl), Roberto Parrella ha presentato ieri mattina nel corso del convegno dal titolo “Il lavoro che cambia. Fra economia e pubblica amministrazione”, organizzato in collaborazione con gli Ordini degli avvocati e dei consulenti del lavoro di Belluno. Il convegno che è stato anche l’occasione per presentare alla cittadinanza la nuova sede dell’ente nell’ex caserma Tasso.
Lavoro nero. Cinque anni fa i lavoratori in nero scovati dagli ispettori di Dtl, Inps, Inail, Spisal e dalle Fiamme Gialle erano stati 263, mentre l’anno scorso sono schizzati a 569.
Un dato «che evidenzia come il livello di rispetto della norma sui dipendenti sia nella maggior parte dei casi alto, anche se per la crisi economica ci sono aziende e imprenditori che operano nell’irregolarità e agiscono in modo illecito sul costo del lavoro nel tentativo magari di economizzare i costi», ha commentato il direttore.
Ispezioni e lavoro irregolare. Un risultato che arriva con l’intensificazione dell’attività di controllo: le imprese ispezionate sono passate da 1.299 nel 2011 a 1.556 nel 2015 (+20%), e di queste 558 sono risultate irregolari (-13% rispetto al 2011). Anche per i lavoratori irregolari c’è stato un leggero decremento, passando da 964 a 888 (-8%), ma non per quelli in nero, come detto sopra. Alla fine, quindi, la Dtl nel 2015 è riuscita a recuperare tra sanzioni penali e amministrative ben 329.989 euro sui 502.840 euro di imponibile accertato.
I primi mesi del 2016. I numeri di questi primi mesi del 2016 non sono incoraggianti: se l’irregolarità complessiva riscontrata dalla Dtl nel 2015 è stata pari al 42,26%, ad oggi la percentuale è già salita al 45,83% (su 153 ispezioni eseguite).
Mondo del lavoro. Il direttore Parrella ha evidenziato come «malgrado la crisi abbia colpito pesantemente in questi anni in provincia, e benché restino situazioni di disagio, gli stimoli e i segnali di ripresa si affacciano timidamente all’orizzonte». E lo dimostra il fatto che per la prima volta, nel 2015, il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro è positivo, e il tasso di disoccupazione è sceso al 6% rispetto al 7% del 2014, ponendo il territorio bellunese al settimo posto nella classifica nazionale. «Nel 2015 le persone in cerca di lavoro erano 5.700, contro le 4.400 del 2011. Gli occupati erano 90.600 contro i 92.500 del 2014, con un calo del 2% in due anni. Ad accusare maggiormente i colpi della crisi l’edilizia e l’agricoltura, mentre tengono il manifatturiero e in particolar modo l’occhialeria, per la quale si registra una crescita, superiore alla media anche nazionale, nell’export», ha proseguito il capo della Dtl.
I contratti. Dimezzati quelli di apprendistato, in calo del 10% quelli a tempo determinato. Inoltre, tra il 2011 e il 2015 si è assistito ad un aumento dei contratti di somministrazione del 70%, mentre quelli a tempo indeterminato sono passati da 3.800 a 5.300 con un + 40%, grazie anche agli incentivi statali.
Le violazioni. L’anno scorso la Dtl ha denunciato 24 violazioni penali, di cui due relative a clandestini scoperti a lavorare e uno per esercizio abusivo di professione relativamente a una persona che si spacciava per consulente del lavoro.
Il convegno poi ha fatto chiarezza sulle novità nell’ambito ispettivo (saranno riunificati sotto l’Agenzia nazionale gli ispettori di Dtl, Inps, Inail, Spisal), e sulle novità apportate dal Jobs Act.
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