Lavoratori stranieri senza il permesso assolto l’impresario

CORTINA. Cinque lavoratori senza il permesso di soggiorno. È stato assolto in abbreviato Gianmarco Mattiazzo, il legale rappresentante dell’impresa Fratelli De Rigo di Cortina, perché il fatto non sussiste. Il collega Agim Bytyqi della Zojzi, l’impresa slovena in subappalto, invece, ha espresso la volontà di andare al dibattimento in aula e il suo processo si svolgerà nel corso del prossimi mesi. La scelta suggerisce il fatto che anche lui sia convinto di cavarsela, con l’aiuto dei testimoni necessari.

La vicenda è del marzo di quattro anni fa, durante i lavori di recupero dell’ex hotel Flora di Cortina. Gli agenti del Commissariato di polizia avevano fatto un’ispezione nel cantiere, alla fine della quale sono state ipotizzate delle irregolarità nel soggiorno in Italia di cinque dipendenti extracomunitari della Zojzi, l’impresa alla quale la De Rigo aveva appaltato le opere di demolizione. Di fronte alla notizia di reato, la Procura della Repubblica di Belluno ha portato a processo il legale rappresentante ampezzano Mattiazzo e quello dell’azienda slovena Bytyqi, perché i dipendenti della seconda erano al lavoro senza l’indispensabile permesso di soggiorno. Quella che si ipotizzava era la violazione del decreto legislativo 286 del 1998, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

La difesa dello studio legale trevigiano BM&A ha scelto il rito abbreviato e tutto si è svolto sugli atti del pubblico ministero Rossi. L’avvocato Pollesel ha dimostrato che l’impresa ampezzana aveva gestito in maniera corretta l’appalto dei lavori a quella slovena, chiedendo l’assoluzione per Mattiazzo. In precedenza, la pubblica accusa aveva sostenuto la penale responsabilità dell’imputato, chiedendo una condanna a un anno e tre mesi. Il giudice Feletto ha assolto con formula piena con le motivazioni contestuali.

Rimane da vedere come andrà con Bytyqi, l’uomo che si è occupato delle demolizioni. —

G.S.

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