Lavoravano in nero scoperti dalla Finanza
BELLUNO. Camerieri, operatori di un asilo nido, un operaio di una ditta di costruzioni. Lavoravano in nero. E sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza, che nei mesi estivi ha effettuato diversi controlli in tutta la provincia contro l'abusivismo e il lavoro nero, individuando ventuno persone non regolarmente assunte in diverse attività, distribuite fra Belluno, Feltre, Sedico, Mel e Pieve di Cadore.
I controlli sono stati aumentati in estate, vista la grande presenza di turisti nel Bellunese, con l'obiettivo di contrastare la concorrenza sleale che viene praticata nei confronti delle aziende corrette da chi svolge attività commerciali al di fuori delle regole o non versa i contributi previdenziali dei propri dipendenti. Alle stesse attività viene contestata anche mancata dichiarazione di ricavi all’Agenzia delle entrate per 58 mila euro.
Dei ventuno lavoratori in nero individuati dalle Fiamme Gialle, tredici sono italiani, quattro sono ucraini, due moldavi, uno estone e uno spagnolo.
Otto di queste persone lavoravano senza essere state assunte in un albergo della Valbelluna. La Finanza ha anche scoperto che il rappresentante legale dell'attività non segnalava da mesi alla Questura le generalità delle persone che soggiornavano nell'albergo. Per questo è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica, perché il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza prevede che i gestori delle strutture ricettive debbano comunicare giornalmente all’autorità di pubblica sicurezza l’arrivo delle persone alloggiate, con tutti i loro dati. «Già dall’anno scorso questa procedura non veniva seguita», spiega il comandante della GdF di Belluno, colonnello Patrizio Milan.
Altri sei lavoratori in nero, tutti giovani, sono stati trovati in un asilo nido. In un ristorante, invece, durante un pranzo domenicale le Fiamme Gialle hanno trovato un aiuto cuoco e tre camerieri non regolarmente assunti. Al ristorante sono state anche contestate due mancate emissioni di ricevute fiscali. Infine, lavoravano in nero anche un operaio di una ditta di costruzioni e altri due camerieri, pizzicati in un altro ristorante fra Belluno, Feltre, Sedico, Mel e Pieve di Cadore.
«Non si tratta di un'unica operazione, ma di una serie di controlli effettuati dai reparti di Belluno, Feltre e Auronzo in luglio e agosto», prosegue il colonnello Milan. «Molti hanno dato esito regolare, in altri casi no. I nostri controlli continueranno anche nei prossimi mesi in tutta la provincia».
Nelle attività sorprese a impiegare lavoratori in nero, la Finanza ha scoperto anche che non erano stati dichiarati ricavi all’Agenzia delle entrate per 58 mila euro.
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