Lavori a pieno regime per togliere gli alberi schiantati
Tra cantieri operativi e altri da iniziare, prosegue l’impegno dei Comuni della Conca Agordina per pulire i boschi pubblici devastati da Vaia. Sullo sfondo due problemi: il primo riguarda la lentezza degli interventi sulle zone private, il secondo il fatto che ora nelle casse dei Comuni arrivano parecchi soldi, ma un domani mancheranno quelli che ogni anno servivano per far quadrare i bilanci.
Gosaldo
Quattro le aree comunali interessate dagli schianti di Vaia: Forcella Aurine, Domadóre-Cavallèra, Gardelón e l’area quella lungo la provinciale 3. «A Forcella Aurine», spiega il sindaco Giocondo Dalle Feste, «la ditta toscana, che si era aggiudicata il lotto da quasi 15 mila metri cubi, sta lavorando bene. Per quanto riguarda Domadóre (8 mila metri cubi), la ditta trentina sta iniziando» . Il privato invece è ancora in gran parte a terra: tanti proprietari sono via, altri non riescono a entrare nei propri confini finché gli altri non puliscono. Nelle casse comunali arriveranno quasi 600 mila euro. «Abbiamo scelto di dividerli su più annualità», dice Dalle Feste, «per non avere problemi nella gestione del bilancio. Cosa faremo? Vaia ha creato tante situazioni su cui intervenire, c’è l’imbarazzo della scelta».
Rivamonte
Quattro i lotti appaltati dal Comune di Rivamonte per un totale di 560 mila euro: due tra Pianezza e la Maról (20 mila metri cubi), uno tra Val Imperina e la Muda (749 metri cubi), uno a Carepiane (2678 metri cubi). «La ditta austriaca Holz Klade», spiega l’assessore ai boschi Luca Fadigà, «sta completando la pulizia a Pianezza e aveva iniziato sulla Maról. A breve riporterà il macchinario per dare seguito al secondo intervento». La stessa ditta dovrà poi occuparsi di Valle Imperina. Gli oltre 500 mila euro sono una cifra che Rivamonte (eccetto per Valle Imperina) non ha mai visto arrivare tutti in un colpo sul proprio territorio. «Occorrerà stare attenti nel loro utilizzo», dice Fadigà, «quello che è certo è che quella che era una risorsa è stata venduta a un prezzo inferiore al vero valore e che in futuro i 20-30 mila euro che servivano per far quadrare il bilancio non ci saranno più».
Agordo
Se i privati hanno ripulito il Col di Foglia e Fogliola, Dón-Cuilónk (85% pubblico-15% privato) e Campón (lungo la strada per Framónt) sono i due lotti (4 mila metri cubi in tutto) assegnati dal Comune alla Holz Mede. «Penso che l’inizio dei lavori sia imminente», dice il sindaco Roberto Chissalè, «il problema riguarda invece la zona Larión-Bastèr che è privata: essa interessa circa 200 metri della regionale 347 sopra il Cristo delle Pianizze andando verso Voltago ed è stata classificata come valanghiva. Qui abbiamo le mani legate. Spero nella prossima programmazione del commissario».
La Valle Agordina
L’amministrazione ha già firmato due contratti con la locale Holz Mede (zona della Ròva e della Fòca) e con una ditta bolzanina (Càlleda, zona nei pressi degli impianti sportivi, Frès). «Sul territorio», dice il sindaco Ezio Zuanel, «avevamo dai 20 ai 24 mila metri cubi di schianti. Al momento Holz Mede è intervenuta soltanto su una parte della Ròva dove c’è l’acquedotto e la centralina. Nel frattempo abbiamo appaltato le due silvo-pastorali della Fòca e della Ròva».
Taibon
«La Valle di San Lucano è un continuo cantiere» , dice con soddisfazione il sindaco di Taibon, Silvia Tormen. Fra questi la pulizia dei due lotti dalle Borsèlle verso Col di Prà (10 mila metri cubi) che sta procedendo. «Il terzo lotto (8 mila metri cubi) attorno alle Peschiere», dice Tormen, «è stato dato con trattativa privata alla Holz Mede: penso partiranno a breve». Nelle casse del Comune entreranno circa 400 mila euro. Resta da capire come intervenire per pulire il versante delle Pale di San Lucano bruciato dall’incendio. «Ci stiamo ragionando», dice il sindaco, «è la priorità del 2020» . —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi