Lavori a Rio dei Frari l’ex assessore Bernard «Attesi da 40 anni»
PONTE NELLE ALPI. «Quella dell’intervento sul Rio dei Frari-Col Coltron è una bellissima notizia. A questo punto auspico che i lavori vengano realizzati entro il più breve tempo possibile, anche perché ritengo sia uno scandalo planetario non indirizzare una risorsa idrica come quella della sorgente del Rio dei Frari, 80 litri al secondo, che attualmente si perdono nel nulla».
A sottolinearlo è Luigi Bernard, già assessore del Comune di Ponte nelle Alpi dal 1975 al 1985, con l’allora amministrazione Bortot. Ma soprattutto «un cittadino di Ponte», come ricorda lo stesso, «che alcuni anni fa aveva organizzato e costituito un Comitato per sollecitare progettazione e realizzo degli interventi per porre fine in modo definitivo all’emergenza idrica in alcune zone del nostro comune, e in particolare nell’area dei Coi de Pera».
Sul tavolo l’opera per cui Bim Gsp andrà a investire più di 3 milioni di euro, partendo con i lavori già quest’anno. Si tratta della nuova rete acquedottistica Rio dei Frari-Col Coltron, che passerà per Ponte nelle Alpi, Rione Santa Caterina, andando poi verso Piaia, Col de Gou, Mareschiada, quindi sul Nevegàl. Interessati pure tratti sulla Vena d’Oro, per poi andare verso Levego-Sagrogna, Castion e anche Limana.
Un’opera strategica, che risolverà le problematiche, da un lato, di frazioni pontalpine come Vich, Piaia, Quantin, ma anche La Secca e, dall’altro, di Nevegàl e Castionese, nel comune capoluogo. «Se qualche tempo fa mi avessero anticipato una cosa del genere non ci avrei assolutamente creduto e invece... È sicuramente una notizia meravigliosa, dopo aver perso ogni speranza di realizzo di questa importantissima opera attesa da oltre 30 anni», sottolinea Bernard, che ricorda come il Comitato da lui promosso fosse formato da tutti i capofrazione dei paesi dei Coi e da alcuni cittadini della stessa località. «Esso era nato in seguito alla gravissima crisi idrica che nei primi anni 2000 aveva colpito la zona dei Coi de Pera, con lo scopo di sollecitare, negli enti competenti, la rapida risoluzione del problema», continua.
«Fu una battaglia durissima nei confronti di Bim Gsp, che purtroppo trovò anche l’ostruzionismo di parte dell’allora amministrazione De Pasqual, e in modo particolare del primo cittadino. Con l’insediamento del nuovo sindaco De Menech, la questione passò nel dimenticatoio, anche perché nel frattempo era scoppiata la vicenda del “buco finanziario” di Gsp». «Il Comitato, preso atto di ciò, si sciolse e la sua attività cessò, ma con la promessa da parte di De Menech che la sua amministrazione non avrebbe abbandonato i contatti con Bim Gsp per la risoluzione del problema», dice ancora.
«Se questo sia avvenuto successivamente non sono in grado di affermarlo, ma so con certezza che nel frattempo sono trascorsi parecchi anni senza un nulla di fatto. Ora la bellissima notizia. Chi dobbiamo ringraziare di tutto ciò? Sicuramente Bim Gsp nella persona del suo amministratore unico Vignato, ma anche il nostro sindaco Paolo Vendramini».
Bernard, ripercorrendo tutte le fasi della questione, ricorda che dei problemi nelle zone dei Coi e Paludi si parla dagli anni Settanta. «Nei Coi si va in crisi perché Paludi “succhia” l’acqua dal Venal», spiega.
«L’opera messa in programma è fondamentale: se per il Rio dei Frari si parla di 80 litri al secondo in un periodo normale, siamo comunque a 60 l/s anche in momenti di crisi idrica. Se ci sono sorgenti alternative, bisogna sfruttarle e non sprecare importanti risorse».
Martina Reolon
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