Lavori alla Casa Coletti, i soldi non bastano
FELTRE
Casa Coletti, la struttura inserita nel piano di zona come centro di accoglienza per donne sole o vittime di maltrattamenti in famiglia, è finita ed è stata riconsegnata al grezzo al committente, ossia all’istituto Carenzoni. Nei giorni scorsi la ditta che si è occupata degli ultimi interventi, ha provveduto alla rimozione delle impalcature e al montaggio degli infissi. Adesso è la volta degli impianti, termico elettrico e idraulico, che potrebbero essere installati già durante l’inverno.
Ma i soldi della Fondazione bastano a malapena per ciò che è stato fatto finora. Se non si può attingere ad altre fonti di finanziamento, la casa resta senza arredi. Il pensiero delle alienazioni dei beni che non sono andate ancora a buon fine, diventa quasi un’ossessione per il cda dell’istituto che deve mettere mano anche ad altri immobili in termini di manutenzione straordinaria.
Il consiglio di amministrazionne, oltretutto, faceva conto sul finanziamento della Regione, promesso e stanziato ancora nel 2009 per tutte le strutture del Veneto con finalità di assistenza sociale e bloccato per problemi finanziari dell’ente lagunare. La richiesta di un’anticipazione di cassa agli istituti bancari ha dato esito negativo.
Ma il presidente del cda, Giuseppe Fontanive pur ammettendo le difficoltà, non dispera. «Il più è fatto», dice il presidente in riferimento alla ristrutturazione di casa Coletti che potrebbe aprire le porte al bisogno già dalla metà del prossimo anno.
«La struttura è inserita nel piano di zona come offerta specifica di assistenza e già stiamo ragionando con l’azienda feltrina dei servizi alla persona sulle modalità di gestione futura. Certo è che la casa ha bisogno di arredi per poter funzionare. Così guardiamo con fiducia alla possibilità di un contributo ulteriore. Anche perché, oltre a casa Coletti, il Carenzoni deve poter mettere mano e anche con una certa urgenza ad altri appartamenti di proprietà a disposizione dei meno abbienti con affitto calmierato».
Il preventivo di spesa per rimettere completamente a nuovo casa Coletti, al netto degli arredi, era di seicentomila euro. Dalla Fondazione Cariverona sono arrivati 250 mila euro. La ristrutturazione è consistita nella realizzazione di sei minialloggi e di quattro camere con annessi servizi igienici.
Ma il problema della liquidità continua a farsi sentire. La vendita di villa Dalla Piazza di Foen che pareva cosa fatta, si è invece incagliata nei veti posti dalla soprintendenza.
La mancata autorizzazione a vendere l’immobile, spiega il presidente, avrebbe a che fare con un’interpretazione dubbia sulla porzione di verde che confina con la rotatoria. «Stiamo cercando di venire a capo della questione, con l’aiuto di un tecnico, per capire se quel pezzo di prato sia destinato ad attività ricreativa, modello parco giochi come recita il piano degli interventi o se sia invece edificabile come interpreta la soprintendenza».
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