Lavori alla caserma Tasso con un occhio alla storia
BELLUNO. L’Agenzia del Demanio sta per avviare la ristrutturazione di una parte del complesso della ex caserma Tasso. Si tratta del blocco che si sviluppa dalla chiesa dei Gesuiti verso via Tissi (a sinistra guardando la facciata del compendio). Ma proprio in questa porzione della Tasso, negli anni dal 1943 al 1945, venne allestita una prigione della Gestapo. Moltissimi partigiani vennero incarcerati, interrogati, torturati, alcuni uccisi, all’interno di tre stanze che pochissimi, superato il periodo dell’occupazione nazista della città, sono riusciti a vedere. Oggi alcuni bellunesi chiedono di non dimenticare quel luogo. E l’Agenzia del Demanio è disponibile a parlarne.
La direzione regionale del Veneto ha diramato un avviso per iniziare la ristrutturazione di quella porzione della Tasso. Sul sito www.agenziademanio.it ci sono tutti i dettagli, utili anche per chi desiderasse partecipare alla procedura, ma in buona sostanza si cercano operatori economici da invitare alla procedura negoziata per progettare la sistemazione dell’edificio. Si tratta di fare uno studio sulla vulnerabilità sismica, un miglioramento sismico e una sistemazione strutturale. Completati i lavori, in quella parte della Tasso saranno trasferiti gli uffici della Ragioneria di Stato, del Catasto e della commissione tributaria, perché l’Agenzia del Demanio sta lavorando per ridurre il più possibile le locazioni passive attraverso il riutilizzo degli immobili di sua proprietà. Nel piano di razionalizzazione della spesa pubblica rientra anche la caserma Fantuzzi, che ospiterà (ma anche qui serve una decisa ristrutturazione) Questura, carabinieri, Guardia di finanza e Prefettura.
Tornando alla Tasso, per trasferirvi gli uffici che oggi sono dislocati in immobili per i quali viene pagato un affitto, servono alcuni lavori strutturali, e il percorso per eseguirli è appena partito. È all’interno di questo piano che si inserisce la richiesta, partita inizialmente dal presidente dell’associazione Volontari della Libertà Mario Svaluto Moreolo, di salvaguardare e restituire alla comunità le tre stanze nelle quali il tenente Karl delle SS torturò e uccise numerosi partigiani bellunesi. «Quei luoghi sono sempre stati chiusi, per accedervi serve un’autorizzazione del ministero», rimarca il presidente dell’Unione comunale del Pd Roberto De Moliner. «Penso sia opportuno recuperare quella parte del complesso e renderla un luogo della memoria, visitabile dai cittadini. Quel luogo merita di essere tutelato come piazza dei Martiri e il bosco delle castagne». Anche l’Isbrec assicura, con il suo direttore Enrico Bacchetti, che monitorerà la situazione. Il Demanio appare aperto il dialogo. Potrebbe esserci un futuro, per un luogo simbolo di una storia tragica e da non dimenticare.
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