Lavori alla rotatoria del Paradiso Deon punta il dito contro l’Eni

Sedico, l’azienda petrolifera non ha ancora formalizzato l’avvenuta bonifica dell’ex distributore Il sindaco è pronto a rivolgersi al prefetto: «Non ci interessa aprire contenzioni ma finire il cantiere»

SEDICO. «Il comportamento di Eni è inaccettabile». Il sindaco di Sedico Stefano Deon non ha usato mezze parole nel rispondere ad un’interrogazione della consigliera di minoranza Piera Arrigoni.

La capogruppo di Cittadini al centro aveva chiesto lumi, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in merito ai lavori della rotatoria Paradiso. Da mesi non si vedono ruspe in movimento in quel punto, nonostante l’eliminazione da parte della stessa Eni delle vasche del vecchio distributore e il deciso miglioramento climatico.

Il problema non è tanto per le macchine in transito, in quanto la rotonda in cemento è presente seppur circondata dai new jersey, quanto per l’impossibilità di proseguire la realizzazione dei marciapiedi.

Il primo cittadino sedicense ha spiegato il problema che blocca tutto: «Serve una loro carta dove venga specificato che la zona della rotatoria e del marciapiede non è inquinata, permettendo quindi di proseguire i lavori, ma al momento non si è vista. Questa situazione è decisamente grave. Ad Eni è stato ribadito più volte che ciò è irrispettoso nei confronti dei cittadini e del territorio, oltre che causa di gravi problemi alla sicurezza stradale».

Si stanno cercando delle soluzioni, ma con scarsi risultati. «Veneto Strade ha scritto recentemente delle missive anche pesanti ad Eni, siamo in contatto costante con i dirigenti di Padova e Milano. Solo che poi da Roma arrivano lettere che dovrebbero risolvere i problemi ma in realtà non lo fanno. Se questa situazione prosegue dovremmo intervenire in maniera molto più pesante».

Si prospettano azioni da parte del Comune e forse anche di Veneto Strade, qualora Eni non facesse pervenire questa lettera entro tempi brevi. Il tutto tenendo però presente l’obiettivo finale. «Non ci interessa dare atto a contenziosi che allungherebbero di sicuro la consegna dei lavori, ma solamente terminare l’opera nel più breve tempo possibile».

«In maniera informale», prosegue Deon, «ho già reso noto alla prefettura che se non si sblocca la questione mi rivolgerò direttamente al prefetto. Personalmente non ho più intenzione di essere preso in giro da una società come Eni, e quindi siamo pronti ad agire con decisione».

Si era provato anche a sentire la Provincia per un suggerimento. «Hanno competenze in materia ambientale, e infatti sono stati loro ad approvare il piano di bonifica del distributore. Ci hanno detto che l’ufficio legale di Eni deve solo scrivere due semplici righe, ma ancora nessuno le ha viste. E pensare che per i dirigenti con cui parliamo non c’è nessun problema. Comunque anche Veneto Strade scalpita perché non è bello da vedere un cantiere fermo da mesi».

Gianluca Da Poian

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