Lavori conclusi al casel di Arten ospiterà seggio e associazioni

Fonzaso, terminato il lungo iter che aveva visto anche l’opera inserita nell’elenco delle incompiute Nell’edificio ristrutturato troverà posto pure una sede staccata della biblioteca comunale

FONZASO. Non è rimasta un’opera incompiuta. Dopo una lunga trafila e una storia difficile, che ha visto anche il ministero delle Infrastrutture inserire il casel di Arten nell’elenco delle opere incompiute a settembre 2015, l’ex latteria turnaria della frazione è finalmente pronta a rinascere.

Il piano terra diventerà una sezione staccata della biblioteca e ospiterà il seggio elettorale, che permetterà così di liberare la scuola elementare da questa incombenza evitando di doverla chiudere per l’allestimento dei seggi. Due locali al primo piano verranno assegnati invece alle associazioni, si presume agli alpini e alla protezione civile. I lavori sono terminati e l’amministrazione conta di consegnare le chiavi nel giro di un mesetto.

«Siamo arrivati alla conclusione», annuncia il vicesindaco Giorgio Slongo, che per il buon esito dell’operazione dà merito all’impegno del sindaco Ennio Pellizzari, scomparso a fine dicembre: «Si è dato da fare con le mani e con i piedi, riuscendo a sbloccare la situazione che era ferma dal fallimento della ditta che stava eseguendo l’intervento di ristrutturazione e a far ripartire i lavori».

Adesso manca solo qualche arredo, ma il casel di Arten ormai è pronto per essere consegnato. «È stato fatto l’accatastamento del fabbricato e tempo dieci-quindici giorni gli uffici provvederanno al certificato di agibilità».

Avviato dalla precedente amministrazione Furlin con l’idea di rivitalizzare la vecchia struttura in ottica di aggregazione e dare slancio alla vita associativa del paese, il progetto da 215 mila euro (c’è un contributo regionale di 135 mila euro al quale si sommano 80 mila euro di mutuo contratto dal Comune) è stato completato.

I lavori sono stati eseguiti in due stralci. Il primo ha riguardato la messa in sicurezza e il recupero dei locali per renderli fruibili da tutti insieme al rifacimento dei servizi igienici.

Poi è toccato agli interventi di finitura, che sono stati modificati rispetto all’ipotesi iniziale seguendo alcune migliorie sotto l’aspetto tecnico-qualitativo e nel rispetto del valore storico di un edificio con vincolo monumentale. In particolare, in un primo momento il controsoffitto era stato pensato in lastre di cartongesso, ma poi si è deciso di realizzare un intonaco su rete metallica fissata alla struttura portante del tetto in legno.

Anche la soluzione per il pavimento è stata rivista in corsa: anziché in piastrelle, è stato ristrutturato in battuto di cemento, rispondente quindi alla tipologia antica dei caseifici dell’epoca. Sistemati anche i serramenti e gli impianti, non resta che inserire un po’ di arredamento, consegnare le chiavi alla bibliotecaria e alle associazioni, e organizzare la cerimonia d’inaugurazione con il taglio del nastro per festeggiare con il paese.

Raffaele Scottini

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