Lavori in corso per il microbirrificio

Produrrà birre speciali in piccoli lotti, in fase di ultimazione il nuovo magazzino. Crescono la produzione e l’export
Di Roberto Curto

PEDAVENA. A vederla, l’imponente struttura lamellare sembra più adatta a un’abitazione piuttosto che al magazzino che si allargherà di 1.500 metri quadrati per ospitare le produzioni di più alta qualità. Ma se questo è il primo piano, colpisce anche il progetto a piano terra dove è prevista la realizzazione di un microbirrificio per la produzione di birre speciali, sempre più richieste dal mercato, con uso di grandi vetrate che di fatto permetteranno anche a chi cammina lungo il marciapiede di apprezzare i metodi di preparazione e le varie fasi di produzione. L’ampliamento della fabbrica di birra Pedavena prosegue spedito, anche se per vedere completato l’intero progetto bisognerà attendere il 2016. Per adesso il direttore dello stabilimento, Gianni Pasa, guarda soddisfatto l’avanzare dei lavori e si gode i numeri in crescita della produzione: Nel 2014 abbiamo prodotto 370 mila ettolitri di birra», spiega, «ma questa prima metà del 2015 sta andando meglio. Merito del reparto lattine che segna un incremento e soprattutto dei fusti per la spina che vanno molto bene».

Il marchio Pedavena diventa un distintivo di qualità per quei bar che la servono ai loro clienti. E poi è buona: «Noi ce la mettiamo sempre tutta. Con il solo nome non vai da nessuna parte», aggiunge Pasa, «Questa fabbrica ha la fortuna di possedere un patrimonio di professionalità che non è gelosa delle proprie conoscenze. Anzi, adesso è il tempo di trasferire questo patrimonio alle nuove leve che crescono bene». L’Italia è un mercato acquisito, anche grazie alla collaborazione con alcune marchi della grande distribuzione con cui la fabbrica ha importanti contratti di fornitura, ma Pedavena comincia a mettere il naso anche fuori dai confini grazie alla Birra Dolomiti (quando Heineken cedette la fabbrica al gruppo Castello volle tenere per sé il marchio Pedavena per il mercato estero) che comincia a essere richiesta in Australia, Canada, Cina e Colombia. Il volume delle esportazioni viaggia con il segno più.

«È importante sapersi rinnovare, soprattutto in un periodo in cui il mercato è mutevole. Questo spiega l’idea del microbirrificio che avrà un duplice scopo: da una parte sarà in grado di produrre birre speciali anche in piccoli lotti per rispondere ai gusti dei consumatori, dall’altra permetterà alla fabbrica di mostrare il proprio legame con il sistema artigianale di produzione birraria e con la storia che lega la fabbrica alla comunità».

Pedavena ha mantenuto alcune caratteristiche che la distinguono dagli altri stabilimenti: «Oggi chi vuole produrre birra non usa i sistemi utilizzati qui a Pedavena», afferma ancora il direttore Gianni Pasa, «perché ci sono passaggi produttivi che richiedono tempo e lavoro extra, mentre ora le multinazionali guardano soprattutto a fare quantità».

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