Lavori sul rio Cicogna «Non si può più aspettare»

Limana. Il Comune si appella alla Provincia per effettuare l’intervento nel 2016 «Sul tavolo ci sono già contributi e progettazione: adesso bisogna muoversi»
cROLLA IL PONTE SUL CICOGNA
cROLLA IL PONTE SUL CICOGNA

LIMANA. Porre fine in questo 2016 ai problemi creati dal torrente Cicogna a Ceresera Bassa: questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale. E per cui sta facendo appello alla Provincia. Circa un anno fa era infatti arrivata una buona notizia: un contributo di 200 mila euro da Palazzo Piloni, tramite un’ordinanza ministeriale, per la realizzazione di una viabilità alternativa che risolva le criticità presenti nell’area.

A Ceresera il problema è il Cicogna, il torrente che fa da confine fra Limana e Belluno, che solo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, a causa delle continue piogge, aveva spazzato via cinque-sei volte il guado che consente alle famiglie residenti di raggiungere le loro case. Una problematica annosa che si ripresenta troppo spesso. «Sul tavolo ci sono contributo e progettazione dell’intervento, sempre in capo alla Provincia», spiega Giorgio Cibien, assessore alla difesa del territorio di Limana. «Una progettazione che è stata fatta, ma ha subito dei ritardi in quanto mancava la perizia geologica. Nei giorni scorsi sono stato a Palazzo Piloni per un incontro con il geometra Fiorenzo De Col. Ho fatto presente la criticità della situazione, chiedendo garanzie affinché in questo 2016 si vada a intervenire, senza più aspettare». «L’ordinanza ministeriale era infatti di massima urgenza», ricorda Cibien, «le famiglie aspettano che il problema venga risolto. Quando piove e il guardo viene spazzato via sono impossibilitati nel raggiungere le proprie abitazioni. La Provincia si è impegnata a chiudere presto la partita e facciamo appello affinché sia così».

Il progetto prevede la sistemazione della viabilità, ripristinando la vecchia strada di Ceresera, quella che dall’abitato porta al mulino e anche verso Coi di Navasa. «Una strada che dovrà però essere addolcita, in quanto è troppo pendente», dice ancora l’assessore. «Intervenire sul guado non è invece una scelta percorribile, in quanto non rappresenta una soluzione definitiva: basta che il torrente si ingrossi e il guado viene spazzato via (e tra l’altro si colloca geograficamente in Comune di Belluno, ndr). Riattivare la vecchia strada porrà finalmente la parola fine al problema». Ma c’è anche un altro ambito in cui è necessario intervenire: nel contesto della strada c’è una frana che non si muove da 20 anni. Riattivando il percorso si dovranno portare avanti pure i lavori che lo mettano in completa sicurezza da questo punto di vista.

Martina Reolon

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