Lavoro, 266 giovani iscritti al piano europeo
BELLUNO. Sono 266 i giovani bellunesi tra i 15 e i 29 anni senza lavoro che si sono iscritti, tramite il portale cliclavoroveneto.it, al progetto europeo recepito dall’Italia e dalla Regione Veneto denominato Garanzia Giovani. Diciannove ragazzi sono dell’Agordino, 103 della Valbelluna, 118 del Feltrino e 26 dell’area Cadorina. In Veneto le domande invece sono state 8.926.
«Un numero abbastanza ridotto, siamo sull’ordine del 10%, considerato che nel settembre 2013 in provincia gli inoccupati-disoccupati under 29 erano 2.486 sui 9.259 totali», sottolinea Ludovico Bellini, segretario della Cgil che aggiunge: «Quello dell’assenza di lavoro per i giovani resta comunque una piaga importante per il nostro territorio a cui deve essere subito messo rimedio da parte del Governo, non solo dall’Unione europea. Servono degli sgravi fiscali per quelle imprese che assumeranno dopo un periodo di tirocinio, solo così si può incentivare il mercato del lavoro».
La Garanzia Giovani, infatti, è un piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, a sostegno proprio di quei ragazzi sotto i 29 anni che non sono impegnati in alcuna attività lavorativa, nè inseriti in un percorso scolastico o formativo (i cosiddetti Neet). Su questo progetto la Regione Veneto ha a disposizione 83.248.449 euro che saranno impiegati per l’accoglienza e la presa in carico di questi soggetti, la formazione, l’accompagnamento al lavoro, il tirocinio, fino al bonus occupazionale. Alcune di queste attività, però, vengono svolte in collaborazione con alcune agenzie accreditate per il lavoro (i cosiddetti Youth Center) individuate tramite un bando da Venezia e che per la provincia di Belluno sono i quattro centri per l’impiego, l’agenzia Umana e l’Ecipa tutte con sede a Belluno.
Dei 266 iscritti al progetto, 124 sono le pratiche che ancora devono essere prese in carico dalle agenzie, mentre 142 hanno già fatto il colloquio di orientamento e hanno sottoscritto il patto di attivazione, cioè si attende di trovare entro quattro mesi un posto di lavoro dove fare il tirocinio oppure di essere avviati a un percorso di formazione.
«La vera prova del nove sarà trovare le imprese che vorranno aderire a questo progetto», commenta Bellini che prosegue: «Viste le condizioni in cui versa l’economia soprattutto del nostro territorio sarà difficile questo ulteriore passaggio del piano. Piano interessante che, sicuramente, è stato poco pubblicizzato e che quindi ha visto dei numeri così scarsi per la nostra provincia. Anche se», conclude il segretario della Cgil, «da quanto capisco lo scopo non è proprio quello di trovare un lavoro, ma di fornire una formazione o di far fare degli stage. Opportunità di cui avrebbero bisogno anche i tanti 50enni che, senza impiego, sono troppo vecchi per trovarne un altro e troppo giovani per andare in pensione». (p.d.a.)
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